NAPOLI – Esiste una correlazione scientifica tra le malattie cardiovascolari e lo smog delle nostre città? La risposta sembra essere positiva, anche tenendo conto del numero crescente di casi che nell’ultimo decennio hanno portato a definire l’inquinamento atmosferico un fattore di rischio cardiovascolare di primaria importanza.

Per discutere approfonditamente di questa correlazione e al fine di evidenziarne rischi e soluzioni, la SIPREC promuoverà, nel corso dell’XI Congresso Nazionale, una tavola rotonda intitolata “Inquinamento atmosferico e malattia cardiovascolare”. All’interno del dibattito, moderato da Simona Agnes, la Società presieduta dal Prof. Bruno Trimarco presenterà un Documento di lavoro in cui viene analizzato approfonditamente il ruolo svolto dai diversi inquinanti ambientali, quali il monossido di carbonio, l’ossido di azoto, l’anidride solforosa e il particolato urbano. Tra le tematiche che verranno affrontate, di grande attualità è quella relativa agli effetti che il clima può avere sulle malattie cardiovascolari. Tra i soggetti più a rischio gli anziani e le persone affette da altre patologie preesistenti, come l’obesità e il diabete, nonché coloro che non svolgono attività fisica o la praticano in maniera inadeguata. Il Documento intende dare delle indicazioni sul lavoro da svolgere per limitare l’impatto di questo crescente fattore di rischio sulla salute pubblica. L’appello principale è nei confronti della politica, chiamata a introdurre piani sul traffico, sulla gestione dei rifiuti, sull’urbanistica e sull’edilizia bio-sostenibile.

 

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