Si è svolto questa mattina, all’Istituto Nazionale per la ricerca e la cura dei tumori di Napoli, Pascale, il convegno: Cancro e Politiche Intersettoriali in Campania. Una tavola rotonda alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro e il ministro della salute, Renato Balduzzi.

Circa 21mila nuovi casi all’anno, 12.300 morti e una spesa di 362 milioni di euro. Sono alcune delle cifre che descrivono l’incidenza dei tumori in Campania. Da questi numeri ha preso spunto il dibattito del convegno ‘Cancro e politiche intersettoriali’, organizzato a Napoli dall’Istituto nazionale tumori ‘Fondazione Pascale’. Allargando la prospettiva a tutta l’Italia, fa notare l’epidemiologo dell’universita’ di Torino, Giuseppe Costa, emergono le “differenze geografiche tra le diverse aree del Paese, che coincidono con le differenze sociali”. L’interconnessione tra ecomafie e incidenza tumorale dimostra poi l’importanza del “contesto, che se e’ positivo aiuta a curarsi meglio”, dice il ministro della Salute, Renato Balduzzi, che invita ogni cittadino “a condurre una vita piu’ salutare e a chiedere piu’ salute in tutte le politiche sociali, ambientali e urbanistiche”. Di qui la necessita’ di pensare a meccanismi che richiamino alla programmazione intersettoriale.

L’idea sulla quale la Campania sta gia’ lavorando e’ quella di “mettere in rete il sistema oncologico – spiega il presidente della Regione, Stefano Caldoro – creando una struttura globale che permetta di risolvere le criticita’ e difendere le eccellenze come il Pascale”. Per Costa  il gap tra Nord e Sud puo’ dipendere da una maggiore “concentrazione di poverta’ nel Mezzogiorno, ma anche da una minore capacita’ dei soggetti responsabili delle politiche sanitarie in questa parte del Paese di moderare questo effetto sfavorevole”. Non e’ solo un problema di scarse risorse, come sottolineano Caldoro e Balduzzi, che ribadisce la necessita’ di “creare un continuum tra l’ospedale e l’assistenza sul territorio”. Quindi il richiamo di uno dei cinque punti cardine del sistema sanitario canadese, la “‘portabilita’, ovvero la garanzia del diritto alla salute in qualunque parte della nazione. Un concetto molto diverso dalla mobilita’ passiva”. I dati dicono infatti che il 10% dei pazienti campani affetti da tumore si sposta in altre regioni. Alcuni cittadini appartenenti al ‘Movimento in lotta per la salute pubblica’ hanno tentato di avvicinare il ministro all’uscita dal convegno per consegnargli un documento, con il quale lo si accusa di appoggiare “il modello dei tagli e delle privatizzazioni messo in atto dalla Regione per dar seguito al Piano di rientro dal deficit sanitario”, ma le forze dell’ordine li hanno allontanati.

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