Individuati al Cotugno, presso il laboratorio di Microbiologia diretto da Luigi Atripaldi, altri due tamponi positivi alla variante Omicron 2 di Sars-Cov-2. Si tratta dei familiari stretti della bambina di 8 anni di Pomigliano che 15 giorni fa è risultata il caso zero in Campania di questa nuova versione emergente del virus. Una variante considerata di preoccupazione in quanto più diffusiva della già contagiosissima Omicron. Attualmente la piccola risulta comunque già negativizzata da diversi giorni con conferma anche all’ulteriore controllo effettuato presso il polo infettivologico partenopeo. I due nuovi casi sono il papà e il fratellino della piccola paziente che hanno effettuato il tampone nell’ambito del contact tracing curato dal dipartimento di prevenzione della Asl Napoli 3 sud che ha sede a Castellammare. I due nuovi positivi non accusano particolari sintomi ma restano in isolamento domiciliare. Tutto il nucleo familiare pomiglianese a fine dicembre aveva effettuato un viaggio al’estero ma non è certo se sia stata quella l’occasione in cui hanno contratto il contagio con Omicron 2, versione del virus diventata prevalente in Danimarca e ormai presnete anche in Italia. Questa variante del virus, rispetto ad altre sottovarianti di Omicron individuate e classificate nella banca dati mondiale Gisaid (tra cui Omicron 1 e Omicron 3) sembra esprimere un vantaggio competitivo ma non risulterebbe più pericolosa. Nell’ultima indagine comparativa condotta dal laboratorio del Cotugno sui malati ricoverati in ospedale in terapia intensiva e sub intensiva è emerso che su 68 campioni processati 18 erano a carico di Omicron e il resto tutte malattie severe provocate da Delta. Ciò depone per una progressiva riduzione del numero di casi a esito ingravescente parallelamente al progressivo affermarsi di Omicron su Delta che, allo stato, assorbe ormai meno del 10 per cento delle infezioni. I nuovi casi sono già notificati in serata dal Cotugno – che ha la regia e il coordinamento delle operazioni di sorveglianza sanitaria, condotte in Campania con l’Istituto Zooprofilattico di Portici e con il Tigem – all’Istituto superiore di Sanità.

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