C’e’ ancora il buio, dietro l’omicidio di Angelo Vassallo, il primo cittadino di Pollica ucciso il 5 settembre dello scorso anno a colpi di pistola mentre faceva ritorno a casa, poco dopo le dieci di sera. Ad un anno dalla tragica scomparsa, infatti, ancora non ci sono i nomi di chi ha armato e di chi ha premuto il grilletto della calibro 9 che ha stroncato la vita del ”sindaco pescatore”.
Sono tante, le piste battute in questi dodici mesi con caparbieta’ dalla Procura di Salerno, diretta da Franco Roberti, ma e’ come se ogni volta, ad un passo in avanti, gli inquirenti siano costretti a farne due indietro. Dal business dell’edilizia, un affare divenuto d’oro in un territorio come quello di Pollica, da anni al vertice delle graduatorie delle localita’ di mare piu’ belle d’Italia, al traffico di droga, altro affare ”in crescita”, e i cui pericoli erano stati stigmatizzati proprio da Vassallo, che aveva deciso di combatterli rischiando anche in prima persona, le piste ogni volta seguite, abbandonate e poi riprese, si affastellano l’una sull’altra, in quello che, a questo punto, presenta tutti gli aspetti di un vero e proprio rompicapo. E intanto, la famiglia Vassallo e la gente di Pollica attendono che la verita’ venga a galla, tra speranze e delusioni, in un intreccio di sentimenti sempre piu’ amaro e sempre piu’ simile alla frustrazione. ”La soluzione e’ molto piu’ complessa di quanto si pensi – spiega Dario Vassallo, fratello del sindaco pescatore e presidente della ‘Fondazione Angelo Vassallo’ – ho molti dubbi che si possa giungere alla verita’. Il procuratore Roberti e’ un magistrato in gamba, una persona perbene, ma temo che la vicenda sia molto lontana dalla parola fine.”. Dario Vassallo, autore di un libro dal titolo ‘Il sindaco pescatore’, scritto a quattro mani con il giornalista Nello Governato, ha infatti un’idea molto precisa su come siano andate le cose, quella sera del 5 settembre del 2010 e sul perche’ la matassa delle indagini sia ancora tutta da sbrogliare. ”Non tutti hanno detto tutto quello che sanno – prosegue il fratello del sindaco ucciso – anche a Pollica, c’e’ gente che sa ma non parla. Mio fratello e’ stato ucciso da due forze precise, coalizzate tra loro in una strategia studiata a tavolino e che aveva l’obiettivo di fermare la buona politica, di cui negli ultimi anni Angelo Vassallo era diventato un esempio. Non dico altro.”. A dire altro, e’ il libro scritto da Vassallo, che verra’ presentato al pubblico proprio il 5 settembre prossimo a Pollica, in coincidenza con il primo anniversario della morte del sindaco pescatore. ”Non posso essere piu’ esplicito – dice ancora Dario Vassallo – la lettura del libro aiutera’ a farsi un’idea piu’ articolata di cosa e’ accaduto nel nostro paese quel maledetto cinque settembre”. Nel frattempo, proprio la fondazione ”Angelo Vassallo” ha organizzato per i prossimi tre giorni, dal 3 al 6 settembre, una serie di iniziative per ricordare la figura del sindaco trucidato, da sempre in prima linea nel Cilento per la difesa del territorio e la crescita di una cultura ambientalista, tra i promotori dell’inserimento della Dieta Mediterranea, che proprio a Pollica ha la sua culla, nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco. Alla presentazione del libro, il giorno 5 settembre, parteciperanno tra gli altri il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e Walter Veltroni. ”A un anno dalla morte del nostro sindaco – sostiene Stefano Pisani, l’attuale primo cittadino di Pollica – proseguiamo sulla strada delle riforme da lui intraprese. Ho sempre sostenuto che quello di Vassallo sia un modello virtuoso da esportare oltre il nostro territorio, e oggi mi chiedo quanti lo stiano facendo. Noi siamo pronti a confrontarci con chi ha intenzione di prendere spunto da esso, per scambiare idee e magari per renderlo ancora migliore”.