Sarà domani, 19 marzo, l’anniversario dall’uccisione di don Peppino Diana nella sua parrocchia, la chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe in provincia di Caserta. Era il 19 marzo di 30 anni fa, quando don Peppino Diana a 36 anni e nel giorno del suo onomastico, veniva ucciso da un killer della camorra nella sua sacrestia cinque minuti prima dell’inizio della Messa di san Giuseppe. Un omicidio che scuote l’Italia e che fa pronunciare forti parole di dolore da Giovanni Paolo II all’Angelus del 20 marzo del 1994, quando esprime la speranza che il “sacrificio” di don Diana possa produrre conversione, concordia, solidarietà e pace. Un amore, quello della Chiesa per questo prete di periferia, che viene sugellato dal bacio sulla stola di don Diana da parte di Papa Francesco, il 21 marzo 2014, quando nel corso della Veglia per ricordare le vittime delle mafie, nella chiesa di San Gregorio VII, a Roma, don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera, fa indossare al Papa il paramento che don Peppe aveva poco prima di essere ucciso. La sua morte ebbe un grande clamore, ma non fermò tutte le opere che aveva avviato. Tanti erano i progetti che don Peppe nella sua vita aveva portato avanti per strappare soprattutto i giovani alla malavita, iniziative che avrebbero permesso a questi ragazzi di pensare ad un futuro pulito nelle terre dove erano nati, svolgendo lavori dignitosi e legali, non entrando così in quei giri camorristici, che rendevano più facili lauti guadagni, ma con il rischio di sporcarsi le mani e il cuore con il sangue innocente. Per fortuna, alcuni di quei progetti non sono andati persi, ma sono stati portati avanti. Sono in pieno svolgimento le iniziative per il trentennale dell’uccisione di don Peppe Diana che il 19 marzo porteranno a Casal di Principe migliaia di studenti. Nella giornata degli scout tanto amati da don Peppe Diana, è stata scoperta nella nuova ala del cimitero di Casal di Principe la statua in bronzo dedicata al sacerdote ucciso dal clan dei Casalesi, realizzata da un altro prete, don Battista Marello. Oltre cinquemila scout provenienti da tutta la Campania e da diverse regioni d’Italia hanno partecipato alla marcia per don Peppe che si è tenuta per le strade di Casal di Principe, e si è conclusa nel piazzale davanti al cimitero, dove c’è la tomba del prete vittima dei clan. E domani sera, 19 marzo, Tv2000 lo ricorderà con un documentario. La giornata del 19 marzo comincerà con la messa alle 7,30 nella chiesa di San Nicola di Bari, dove fu ammazzato don Diana. Alle 10, migliaia di studenti sfileranno nel cuore della città, partendo da Piazza Villa, fino ad arrivare al Cimitero di Casal di Principe dove si terrà la manifestazione finale. Dopo la lettura dei nomi delle vittime innocenti, concluderà la giornata don Luigi Ciotti.

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