Vengono impiegati anche i droni nella ricerca della piccola Kata, la bimba di 5 anni, peruviana, scomparsa sabato a Firenze. Da domenica sera la piccola è stata cercata da 225 volontari suddivisi in 94 squadre. Sulla vicenda indaga anche la Direzione distrettuale antimafia perché viene ipotizzato il sequestro di persona a scopo di estorsione. Il padre 27enne della bimba detenuto nel carcere di Firenze, ha ingerito detersivo ed è stato portato in ospedale. Attivato il piano di prevenzione del rischio suicidario. Le attività di ricerca della piccola, “hanno dato esito negativo” e “alla luce di quanto emerso nel corso della riunione in merito alla prosecuzione delle ricerche nel contesto dell’attività di polizia giudiziaria, nelle prossime ore sarà chiuso il Piano provinciale per le persone scomparse”. Lo rende noto con un comunicato la prefettura di Firenze all’esito della cabina di regia sulla vicenda della bambina scomparsa. Tuttavia le ricerche, proseguiranno con le modalità ordinarie. Nell’occasione della cabina di regia, si riporta nella nota, “sono state analizzate le risultanze delle attività disposte nella giornata di ieri e svolte dai vigili del Fuoco e dalle squadre dei volontari della protezione civile comunale e della Città metropolitana. Al riguardo i vigili del Fuoco hanno svolto attività di perlustrazione in prossimità del torrente Mugnone, del fiume Arno e del Parco delle Cascine con sommozzatori, squadre Sapr (sistema aeromobile a pilotaggio remoto, i droni) e squadre di terra, anche con l’ausilio di unità cinofile”. Importante, sottolinea la prefettura, “anche il contributo dei 225 volontari della protezione civile che hanno orientato la loro attività in prossimità del luogo della scomparsa fino a via Pistoiese”. La telefonata di un uomo a un’amica della madre sarebbe invece stata fatta da un mitomane, secondo le prime indagini. “La stiamo esaminando – ha detto ha detto il generale dei carabinieri Gabriele Vitagliano, comandante provinciale a Firenze – Lui dice ‘tua figlia è con me’. E’ una pista che stiamo battendo, ma riteniamo che fosse un mitomane. Non ha fornito elementi pratici, né detto perché avrebbe fatto un sequestro, abbiamo elementi per dire che si tratta di una telefonata fallace. Stiamo cercando di rintracciare la persona che ha fatto questa telefonata”. Il padre della piccola, 27 anni, detenuto nel carcere di Sollicciano a Firenze, ieri ha ingerito detersivo venendo poi portato in ospedale dove è stato sottoposto a lavanda gastrica. Oggi il giovane, secondo quanto appreso, è rientrato a Sollicciano: nei suo confronti è stato attivato il piano di prevenzione del rischio suicidario, come sempre quando si verificano casi del genere. Da capire, secondo quanto appreso, se si sia trattato di un tentativo di suicidio o di un atto di autolesionismo a seguito delle notizie sulla scomparsa della sua bambina. Il padre di Kata è detenuto per piccoli reati contro il patrimonio.

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