Undici giorni dopo l’avvio ufficiale del 14 settembre, è partito oggi l’anno scolastico anche per i 700 studenti dell’Istituto Tecnico Buonarroti di Caserta, senza sede perché la scuola è sotto sequestro da maggio per problemi strutturali, e costretti a “sparpagliarsi”, tra disagevoli turni pomeridiani, trasporti pubblici poco efficienti, orari ridotti e mancanza di laboratori, nei tre istituti che hanno concesso loro le classi, ovvero lo Scientifico Diaz, l’Itis Giordani e la succursale del Liceo Artistico. L’anno scolastico per gli studenti del Buonarroti sarebbe dovuto iniziare qualche giorno fa, ma gli alunni si erano rifiutati di recarsi negli istituti individuati, contestando con manifestazioni di piazza e simboliche lezioni all’aperto, la soluzione prospettata, peraltro con colpevole ritardo, dall’Ufficio Scolastico Regionale, dalla Prefettura e dalla Provincia di Caserta, ente cui compete la manutenzione delle superiori come il Buonarotti ma il cui dissesto finanziario impedisce di effettuare gli interventi necessari. I lavori di consolidamento strutturale all’Istituto Tecnico erano iniziati nel gennaio scorso, poi si erano interrotti perché era necessaria un’autorizzazione del Genio Civile, e ad oggi ancora non sono ripresi; un’incertezza che getta ombre sul termine di conclusione delle opere, previsto dalle istituzioni per la fine di gennaio 2018. Intanto gli studenti si sono rassegnati e oggi hanno deciso di entrare. In una nota, la Rete Genitori Scuole Superiori Casertane esprime “pieno sostegno e solidarietà” alla battaglia degli studenti del Buonarroti “per il diritto allo studio, unitamente ai loro genitori, vista la condizione assurda e surreale in cui si trovano. Dover vedere dei ragazzi, così in balia degli eventi, è davvero brutto. Fargli frequentare la scuola in condizioni disagiate, e con difficoltà e complessità varie, dal trasporto alle lezioni pomeridiane, dall’ assenza di laboratori agli orari ridotti, non dovrebbe accadere mai. Da adolescenti, dovrebbe essere normale anche per loro, come lo è per tutti i ragazzi italiani, vivere in modo spensierato, andando a scuola di mattina, studiando il pomeriggio, e poi facendo sport o altre attività, uscendo con gli amici oppure semplicemente stando in famiglia”.

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