PIEDIMONTE MATESE – Nel corso di una vasta operazione predisposta dalla Compagnia Carabinieri di Piedimonte Matese, finalizzata a contrastare fenomeni di criminalità e di illegalità diffusa, due persone sono finite in manette e due sono state denunciate alla competente Autorità Giudiziaria in distinte attività condotte dai militari delle Stazioni di Alife, San Gregorio Matese, Alvignano e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Piedimonte. I primi a cadere nella rete tesa dall’Arma due pregiudicati di origine rumena, Marius Alexandru, 27enne e Florin Alexandru, 26enne, entrambi residenti a Secondigliano di Napoli.

I due sono stati intercettati nella periferia del capoluogo matesino a bordo di un furgone Fiat Iveco mentre trasportavano parti di veicoli e altro materiale che si sospetta essere di provenienza furtiva, nonché oltre trenta quintali di rifiuti speciali anche di tipo pericoloso e altamente inquinanti. Il mezzo con il relativo carico è finito sotto sequestro, mentre i due rumeni sono stati arrestati e trasferiti presso le camere di sicurezza dell’Arma. I Carabinieri non escludono che la coppia possa essere coinvolta anche in furti o altri reati contro il patrimonio e la persona nelle zone dell’alto casertano. Per il reato di danneggiamento aggravato è finito invece nei guai un 45enne di Castello del Matese, che a seguito di una lite scaturita per futili motivi con il proprietario di un terreno confinante al suo, si è armato di una grossa pietra e ha mandato in frantumi il lunotto posteriore dell’autovettura del confinante, 60enne del luogo. Infine un 55enne di Alvignano, dovrà rispondere di riciclaggio di denaro, in quanto i militari accertavano che lo stesso riceveva somme di denaro di dubbia provenienza che venivano accreditate da persone al momento rimaste sconosciute, sulla sua carta Poste Pay, e successivamente tramite pagamento Money-Gram delle Poste Italiane, inviava tali somme a nominativi che gli venivano indicati via mail da una società sita in Ucraina, trattenendo per ogni operazione l’8 % delle somme, come precedentemente pattuito con la stessa società. Tali operazioni, per un totale complessivo di circa diecimila euro sarebbero state attuate al fine di ostacolare l’identificazione della provenienza delle somme di denaro inviate all’estero. Le indagini comunque non sono concluse e non si escludono già nei prossimo giorni ulteriori sviluppi sulla vicenda.

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