Gli imprenditori casertani Mario Martinelli e Pasquale Garofalo, e Alessandro Zagaria, indicato come mediatore di affari e ritenuto vicino all’omonimo clan, fazione dei Casalesi. Sono stati i primi dei 30 indagati, per i quali è stata disposta ieri la custodia in carcere nell’ambito dell’inchiesta su tangenti gare truccate e camorra, a comparire davanti al gip Federica Colucci per l’interrogatorio di garanzia. Sarà un tour de force per il giudice e il pool di pm (Catello Maresca, Maurizio Giordano, Gloria Sanseverino e Alessandro D’Alessio della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e Ida Frongillo, della sezione pubblica amministrazione) che, una volta esauriti gli interrogatori dei detenuti in carcere dovranno ascoltare i 36 indagati agli arresti domiciliari e, infine, i due destinatari delle misure cautelari più lievi, ovvero un obbligo di firma e una interdizione dai pubblici uffici. Una indagine, svolta dal nucleo di polizia tributaria della Gdf, che ha coinvolto imprenditori, politici, amministratori locali, vertici di ordini professionali. professori universitari componenti di commissioni di gara, accusati a vario titolo di corruzione e turbativa d’asta aggravati dall’articolo 7 (i vantaggi per le ditte dei clan) per 18 appalti ritenuti pilotati. Al centro degli interrogatori di oggi una serie di appalti tra cui la sistemazione della rete idrica di Casapulla, il rifacimento dell’impianto sportivo e il restauro del castello medievale di di Riardo, il restauro di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano, il progetto ”Le porte dei parchi” sempre relativo a opere di ristrutturazione di siti medievali. Nei prossimi giorni sarà fissato l’interrogatorio di Guglielmo La Regina, ritenuto l’ideatore e il promotore del sistema illecito di assegnazione degli appalti e corruzione.

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