Il provvedimento di sequestro (Appartamenti, negozi, quote sociali e auto per un valore di oltre cinque milioni di euro situati nei comuni di Maddaloni e Mondragone) eseguito questa mattina dagli agenti della Sezione Accertamenti Patrimoniali della Divisione di Polizia Anticirimine della Questura di Caserta nei confronti dell’imprenditore 51enne Vincenzo Marciano, ritenuto un prestanome del clan Belforte di Marcianise, è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e rappresenta l’esito delle indagini patrimoniali condotte dagli investigatori guidati dal dirigente Bruno Mandato sui beni di Marciano, nonostante questi nel 2009 fosse stato arrestato per associazione mafiosa ma prosciolto dall’accusa.

L’imprenditore, con precedenti per reati concernenti gli stupefacenti e il gioco d’azzardo, è attivo nel settore del noleggio ai bar e locali pubblici di videopoker, affare in mano alla criminalità organizzata. Grazie anche alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonio Farina, ex “capozona” dei Belforte a Maddaloni e nell’area est della provincia casertana al confine con quella beneventana, è stato accertato la sussistenza di un accordo tra Marciano e i capi della cosca marcianisana, in virtù del quale il primo era riuscito a conquistare una posizione di monopolio nel noleggio degli apparecchi per il gioco d’azzardo; Marciano, è stato accertato, versava poi parte degli introiti al clan. Tra i beni intestati fittiziamente all’imprenditore, alla moglie e a quattro figli e oggetto della misura di prevenzione patrimoniale, vi è un appartamento da 370 metri quadrati e otto negozi, tutti ubicati a Maddaloni, comune di residenza di Marciano.

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