CASAPESENNA – Nelle attività di ricerca del boss Michele Zagaria, la Procura di Napoli ha impiegato anche un drone, un aereo militare senza pilota molto leggero e per niente rumoroso. Il velivolo è dotato di telecamere. In questo modo è stato possibile cercare di individuare il latitante senza dare nell’occhio e filmando gli spostamenti delle persone che entravano o uscivano dall’abitazione dove è stato trovato il boss.

Si è saputo oggi che la polizia era pronta a intervenire lo scorso 14 agosto quando emerse che nella casa di Vincenzo Inquieto, arrestato mercoledì e nel cui bunker sottostante si trovava Zagaria, qualcuno si collegò ad alcuni siti, tra cui quello sulla morte di Alberto Beneduce, amico di Michele Zagaria che si salvò per miracolo da un agguato nel quale fu ucciso lo stesso Beneduce. Secondo quanto emerso, lo stesso Zagaria era molto legato a Beneduce e si sentiva in qualche modo responsabile dell’omicidio. Non avendo la certezza assoluta che nell’abitazione si trovasse Zagaria si decise di desistere.

 

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