È ancora fitto il giallo sulla morte di Silvia Nowak, la 53enne tedesca rinvenuta senza vita e semi-carbonizzata da più di dieci giorni nella pineta alle spalle della sua villetta, a Ogliastro Marina, a Castellabate. Non tralascia alcuna ipotesi la Procura di Vallo della Lucania che ha aperto nei giorni scorsi un fascicolo contro ignoti per omicidio. Gli inquirenti aspettano i risultati sul materiale biologico prelevato dalle unghie della vittima, che potrebbe contenere il dna dell’omicida. In attesa anche dei risultati degli esami effettuati dai carabinieri del Ris di Roma nella villetta di Ogliastro Marina, gli inquirenti continuano ad incrociare dati e informazioni per individuare il responsabile dell’omicidio della 53enne tedesca. Nelle prossime ore un consulente della Procura riceverà una copia forense del cellulare di Silvia, da cui saranno estratti tutti i dati, inclusi quelli eventualmente cancellati, con l’obiettivo di trovare elementi utili alle indagini. È atteso in settimana anche il nulla osta dell’autorità giudiziaria per il rilascio della salma ai familiari per la sepoltura, che avverrà nel suo Paese d’origine. Arriva la smentita, intanto, dalla Procura vallese su un presunto avvistamento di qualcosa di bruciato nella pineta, dove poi è stata rinvenuta senza vita Silvia, già la sera della sua sparizione (15 ottobre). Nelle ultime ore alcuni carabinieri in borghese sono tornati nella pineta del ritrovamento. «Nessuno ha segnalato agli organi preposti questa circostanza – sottolinea il procuratore capo facente funzioni, Antonio Cantarella – Indagini? Stiamo lavorando senza tralasciare alcuna ipotesi».
C’è il massimo riserbo da parte degli inquirenti che battono tutte le piste, in primis quella del femminicidio. Il compagno della vittima, un 62enne tedesco, si è subito professato innocente e l’ha ribadito già nelle ore successive al ritrovamento del cadavere, quando è stato condotto nella caserma dei carabinieri di Santa Maria di Castellabate per essere ascoltato. L’uomo, quando Silvia si allontana dalla villetta, è ripreso dalla telecamera di videosorveglianza di un vicino mentre sta riposando. Poi, preoccupato, fa scattare l’allarme nel tardo pomeriggio. Le tracce di Silvia si perdono, invece, pochi metri dopo, mentre probabilmente si inoltra nella pineta. Nessuna traccia per ora né dell’arma del delitto così come non si trovano la ciotola e il guinzaglio con cui la donna esce dall’abitazione. Silvia, sparita il 15 ottobre, è stata poi trovata seminuda e semi-carbonizzata la mattina del 18 ottobre nella pineta a 150 metri dalla sua villetta, adagiata in un fossato nascosto dalla vegetazione. Il corpo, già in fase di decomposizione, presentava delle ferite da taglio all’addome e alla gola, oltre a un violento trauma alla testa e al polso destro. Intanto, sul luogo del tragico ritrovamento, dopo il corteo silenzioso dei giorni scorsi, anche altri residenti hanno lasciato dei fiori per Silvia.