Premessa: la festa in onore di San Cesario, patrono di Cesa, è stata un successo ed è stata possibile soprattutto grazie all’impegno profuso dai componenti del Comitato per i festeggiamenti con il contributo fattivo di tanti cittadini. Nell’ambito degli spettacoli la serata clou è stata quella dello scorso 28 luglio. Nell’area mercato antistante il Parco Lepre è andato in scena il concerto di Franco Ricciardi, famoso e apprezzato cantautore e attore. Un nome di grande prestigio. Ricciardi nel 2014 ha vinto il David di Donatello per la migliore canzone originale con il brano ‘A verità dal film “Song’e Napule”. Nel 2018 ha fatto il bis ottenendo un secondo David di Donatello per la migliore canzone originale con il brano Bang Bang dal film “Ammore e malavita”. Per assistere allo spettacolo sono giunte a Cesa da ogni parte della Campania migliaia di fan. Successo pieno, dunque. Ma la bontà dell’iniziativa non può e non deve far passare in secondo piano la grave irregolarità compiuta proprio nella serata del concerto. Con l’arrivo di migliaia di appassionati è sorto, com’era prevedibile, il problema del parcheggio delle auto. Chilometrica la fila delle vetture parcheggiate in via Berlinguer e nelle strade perpendicolari ad essa. Tutto normale, sia chiaro. Anche perché al netto degli inevitabili disagi dovuti al traffico la viabilità nel complesso non ne ha risentito più di tanto. Quello che invece lascia perplessi è che per il parcheggio è stato chiesto il pagamento di 5 euro con l’esibizione di un tagliando intestato al Comitato festeggiamenti San Cesario D. M. con tanto di timbro e firmato la Direzione (nella foto in basso). Da quanto si evince dal tagliando “incriminato” chi ha riscosso i soldi per il parcheggio ha commesso una serie di reati. In primis, per poter incassare somme per la sosta dei veicoli è necessario essere in possesso dei requisiti per svolgere il servizio. Ad esempio bisogna essere una società con sede sociale e partita Iva, dati che vanno indicati sui tagliandi di riscossione. In secondo luogo bisogna avere l’autorizzazione del Comune che, tramite una concessione temporanea, affida il servizio ai richiedenti. Terza irregolarità: chi incassava i soldi doveva indossare una pettorina con il marchio della società concessionaria. Quarto problema: per esigere il pagamento le auto non devono essere parcheggiate in divieto di sosta (ovviamente), come invece è accaduto per la stragrande maggioranza dei veicoli. Infine i gestori del servizio erano tenuti a rilasciare una regolare ricevuta di avvenuto pagamento per una corretta contabilizzazione degli introiti. Nessuna di queste prescrizioni di legge è stata osservata come possono testimoniare migliaia di persone. Anche alla redazione di Campania Notizie sono pervenute numerose segnalazioni. Insomma nella serata del concerto di Franco Ricciardi sono stati commessi svariati reati amministrativi e penali. Non sappiamo se gli autori delle irregolarità siano i componenti del Comitato per i festeggiamenti in onore di San Cesario. Se fosse così sarebbe doppiamente grave. I promotori di una manifestazione pubblica hanno il dovere di rispettare in toto la normativa vigente. Che sia una festa religiosa o una kermesse di altro tipo, quando le iniziative si svolgono in luoghi pubblici e sono rivolte a nutrito numero di persone è doveroso rispettare la normativa vigente. La buona riuscita delle manifestazioni si giudica soprattutto da questo. Bisogna dare il buon esempio. Anche per questo appare indispensabile fare quanto prima chiarezza sull’accaduto per individuare gli artefici di quello che appare un grande imbroglio. E l’esibizione di Ricciardi, che ha riscosso uno strepitoso successo, non può far chiudere il caso della sosta a pagamento con il solito liquidatorio “vabbè, che fa?”.

Mario De Michele

IL TAGLIANDO “INCRIMINATO”

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