E’ improbabile che Israele attacchi l’Iran prima della fine della Pasqua ebraica che comincia lunedì 22 aprile e termina il 29. Lo ha detto una fonte Usa all’emittente Abc, ripresa dai media israeliani. La stessa fonte ha tuttavia aggiunto che “tutto può sempre cambiare”. Poi ha sottolineato che i comandanti dei Pasdaran e l’altra leadership iraniana sono ancora in una situazione di allarme elevato, con alcuni nascosti in case sicure e strutture sotterranee. Il premier Benjamin Netanyahu ha deciso di accantonare i piani di ritorsione immediata preparati contro l’attacco iraniano del fine settimana dopo aver parlato con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden subito dopo il fatto. Lo ha riferito Kan tv, secondo cui il governo aveva già approvato una serie di possibili risposte a seconda della portata dell’attacco iraniano da attuare immediatamente dopo il raid di Teheran. “La risposta – ha detto una fonte a Kan tv – non sarà più quella prevista, la sensibilità diplomatica ha avuto la meglio. Ci sarà una reazione, ma sembra che sarà diversa da quanto previsto”. Una fonte egiziana ha detto al giornale arabo di base a Londra ‘Al-Araby Al-Jadeed’ che gli Usa hanno concordato con il piano per un’azione militare a Rafah in cambio di un attacco limitato all’Iran. Lo ha riferito Haaretz, ma al momento non ci sono conferme in Israele.

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