Per le gravi ustioni che un operaio ebbe a causa di un incendio scoppiato all’interno della galleria “Santa Lucia”, tra le due Nocera, in direzione Cava, il 16 novembre del 2018, tre persone sono state rinviate a giudizio, al termine dell’udienza preliminare. Il processo partirà il prossimo 27 aprile. L’episodio sul quale indagò la Procura di Nocera Inferiore si registrò in piena notte, intorno alle 2.35. Il luogo dei fatti era la galleria ferroviaria, lunga circa dodici chilometri e mezzo, che collega la linea di Salerno e quella di Napoli. Il gup ha mandato sotto processo il direttore del cantiere, che è anche dirigente per la sicurezza per una ditta che lavorava per conto di Rete Ferroviaria Italiana, insieme ad altri due addetti alla sicurezza. Nel collegio difensivo ci sono gli avvocati Maurizio Mastrogiovanni e Antonio Milo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quella notte una squadra di operai era impegnata in lavori di routine, tra monitoraggio e controllo delle condizioni dei binari. Nello specifico, stavano verificando lo stato dei binari, in ragione di un intervento già programmato di sostituzione da svolgere quel giorno, all’interno della galleria. Per le operazioni, fu utilizzato un treno rinnovatore, utile a sostituire le rotaie con le nuove. Nel ricostruire le fasi e la dinamica dell’incidente, il sostituto procuratore Angelo Rubano conferì apposita perizia, che avrebbe poi individuato le responsabilità di quanto accaduto nei riguardi di tre persone, responsabili della sicurezza degli operai. Tutti gli indagati rispondono di lesioni colpose aggravate. Durante i lavori, scoppiò un incendio che causò il ferimento di tre persone, di cui una in particolare, oggi parte offesa, che rimediò ustioni sul 60 per cento del corpo. Per l’accusa, sia il direttore del cantiere che gli addetti alla sicurezza, non avrebbero vigilato su tutti gli accorgimenti che avrebbe dovuto adottare l’operaio. Nel caso specifico, viene contestata l’omissione di richiedere e imporre all’uomo, di origini abruzzesi, l’uso di una tuta ignifuga e di ghette proteggi scarpe. Strumenti che avrebbero garantito la sua sicurezza per quello specifico lavoro. Per l’organo inquirente l’errore umano che pure avrebbe generato quell’incendio, non escluderebbe le responsabilità di chi doveva vigilare sulla sicurezza dei singoli dipendenti. Le fiamme intossicarono anche altri operai, provocando danni al convoglio che serviva a sostituire i binari. In sostanza, i tre imputati – in fase preliminare furono escluse e archiviate ulteriori posizioni – avrebbero mostrato «negligenza, imprudenza ed imperizia» in materia di sicurezza sul lavoro. Le indagini furono condotte dalla Polfer di Salerno.