Via libera agli incontri “politici” chiesti dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per corruzione dal 7 maggio. Il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni ha accolto la richiesta presentata tramite il legale Stefano Savi. Si tratta di colloqui, primo caso finora, per parlare di questioni “solo politiche” e non amministrative. Gli incontri autorizzati dal giudice non potranno durare più di tre ore e dovrebbero essere tre in tutto, in base alle “macro categorie” di politici indicate dal governatore. Toti aveva indicato alcuni componenti della sua giunta, i segretari dei partiti di maggioranza in consiglio regionale e i vertici del movimento nazionale (Noi moderati) di cui è ancora parte. E dunque: Alessandro Piana, presidente ad interim della Regione, Giacomo Giampedrone, assessore all’Ambiente, Marco Scajola, assessore all’Urbanistica, Edoardo Rixi, viceministro e coordinatore regionale della Lega, Carlo Bagnasco, coordinatore regionale di Forza Italia, Matteo Rosso, deputato e coordinatore ligure di Fdi, Maurizio Lupi e Pino Bicchielli, rispettivamente leader e deputato di Noi Moderati. I colloqui dovranno essere in presenza. Fuori dalla villa di Ameglia (La Spezia), dove il presidente è ai domiciliari, ci sarà la Guardia di finanza a controllare. Non potrà partecipare la ex portavoce, oggi in forza allo staff della Regione, Jessica Nicolini. Gli incontri inizieranno a partire dalla settimana prossima. Soddisfatti del via libera il presidente ad interim di Regione Liguria Piana e gli assessori Giampedrone e Scajola. “Siamo contenti, dal punto di vista umano, di poter fare visita al presidente – dicono gli esponenti della Giunta regionale – Sarà inoltre un’importante occasione per fare il punto sulle linee politiche utili a portare avanti il nostro lavoro in Regione dove, nonostante il periodo sicuramente complicato, tutta la Giunta e la maggioranza sono unite e hanno come unico obiettivo quello di far proseguire i progetti e il programma iniziati con il presidente nove anni fa”. Nel frattempo il Riesame deve ancora fissare la data per la discussione (che sarebbe comunque nei primi dieci giorni di luglio) dell’appello contro il no del giudice alla revoca degli arresti domiciliari. Nella sua istanza Toti ha spiegato di avere “compreso le accuse mosse e, pur consapevole di non aver commesso reati, non chiederà più finanziamenti ai privati”.