Una ragazza romena è stata adescata in stazione Centrale, a Milano, e poi stuprata, da due connazionali che ora sono stati arrestati dalla polizia. L’episodio è avvenuto il 15 febbraio scorso, quando la ragazza, appena giunta a Milano, è stata convinta a fidarsi dai due uomini che l’hanno portata in auto in un casolare e in un appartamento, nel Monzese, violentandola ripetutamente.
Sono stati riconosciuti e inchiodati alle loro responsabilità dai tatuaggi che avevano sul corpo i due romeni arrestati per aver stuprato una connazionale adescata in Stazione Centrale, a Milano. Si tratta di M.S., di 32 anni, con precedenti per violenza sessuale, e S.L.C., di 34, con precedenti per reati contro il patrimonio. Il 15 febbraio, dopo aver capito che il fidanzato che la giovane stava aspettando, in stazione, sarebbe arrivato molto in ritardo, si sono offerti di darle un passaggio ma l’hanno sequestrata e poi violentata. “Odio le donne perverse” (in romeno “urasc femeile perverse”). Questa frase era tatuata sul petto di Silvian Luci Cristescu, uno dei due romeni arrestati per il sequestro e lo stupro di una connazionale di vent’anni a Monza. La scritta è posta sopra un volto di donna con delle rose alla base del collo. Il disegno, piuttosto grezzo, è stato fondamentale per il riconoscimento dell’uomo. Il suo complice, Marian Scarlat, è stato identificato invece per due delfini disegnati attorno all’ombelico. Molti i tatuaggi dell’uomo, sulle braccia e sul petto, tra cui la figura di una donna nuda appoggiata a una specie di arcobaleno. La vittima, S.L., nonostante lo choc per i due giorni di terribili violenze subite, è stata in grado di descrivere i disegni sul corpo di entrambi. Secondo gli investigatori i romeni potrebbero essere autori di altri stupri.