Il blitz del Pdl al palazzo di giustizia di Milano “ha messo in discussione e in grave tensione i principi fondamentali dell’ordinamento democratico, quali la separazione fra i poteri dello Stato e l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura”.
Lo sostiene l’Anm in una nota. Nel far presente che i principi messi in discussione sono quelli “consacrati nell’art. 104 della nostra Costituzione”, l’Anm sottolinea anche che la manifestazione del Pdl “fa seguito alla falsa accusa, rivolta ai magistrati, di voler realizzare una persecuzione giudiziaria e a insulti intollerabili, rivolti alla Magistratura, definita ‘piu’ pericolosa della mafià e ‘cancro della nostra democrazia’”. Simili iniziative e “le accuse che le accompagnano costituiscono – afferma il sindacato dlele toghe- un’inaccettabile drammatizzazione di vicende giudiziarie personali, che devono trovare nel processo la loro naturale sede di valutazione e non devono essere trascinate sul piano politico”. L’Associazione nazionale magistrati confida che “prevarrà il rispetto delle regole dello Stato di diritto”. E assicura che “i magistrati italiani continueranno ancora una volta a svolgere il loro lavoro e a compiere il loro dovere nella consapevolezza che il giudice è soggetto soltanto alla legge e che la fedeltà dei magistrati alla Costituzione costituisce una delle più alte garanzie per la tenuta dello Stato di diritto”.