Nel 2016 sono state presentate 40.512 richieste di asilo in Italia (35mila da parte di uomini), il 58% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le commissioni d’asilo hanno esaminato quest’anno 40.699 domande di protezione: lo status di rifugiato è stato concesso al 4%, la protezione sussidiaria al 13%, quella umanitaria al 18%, il 5% è risultato irreperibile ed i non riconoscimenti sono stati il 60%, un dato in crescita.
Questi i numeri illustrati dal prefetto Angelo Trovato, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, in audizione alla Commissione d’inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti. L’aumento dei mancati riconoscimenti dell’asilo, secondo il prefetto, è da imputare al cambiamento della composizione dei flussi migratori. “In Germania ha spiegato l’80% dei richiedenti è siriano ed è indubbio che a loro spetta la protezione, da noi la situazione è diversa, c’è una prevalenza di arrivi dall’Africa subsahariana. Il primo Paesi dei richiedenti asilo comunque ha sottolineato è il Pakistan, seguito da Nigeria, Gambia, Senegal e Costa d’Avorio. Ma nessun pakistano è sbarcato quest’anno, quindi ci sono diversi canali d’ingresso”. Trovato ha poi informato che rispetto allo scorso anno è aumentata del 102% la capacità di esame delle Commissioni d’asilo ed è stato eliminato l’arretrato storico. Delle domande presentate quest’anno, ha rilevato, “ne sono già state esaminate 6.800. I tempi medi di esame sono 245 giorni”. Il contenzioso, legato ai ricorsi di chi si vede respingere la domanda, ha proseguito il prefetto, “è drammatico: sono stati presentati 34mila ricorsi di cui solo 5mila sono stati chiusi (3.600 con l’accoglimento)”.