I medici del reparto di rianimazione dell’ospedale San Francesco di Nuoro nella tarda serata di ieri hanno dichiarato la morte cerebrale del 12enne colpito al viso da un pallettone nel corso di una battuta di caccia al cinghiale nelle campagne di Irgoli (Nuoro).

Alle 3,30, sei ore dopo la dichiarazione di morte cerebrale, il verdetto finale dei medici, che non ha lasciato scampo. Le condizioni del piccolo, raggiunto al capo da una fucilata esplosa da un carabiniere in pensione, erano apparse subito gravissime, tanto che il personale del 118 aveva deciso di inviare sul posto un elicottero dei vigili del fuoco per prelevarlo e portarlo al San Francesco, dove e’ stato operato d’urgenza, ma purtroppo senza poterlo salvare. Intanto l’ex carabiniere e’ indagato, prima per lesioni gravissime, ora per omicidio colposo, mentre i carabinieri della compagnia di Siniscola, coordinati dal tenente Andrea Senes, stanno ricostruendo l’esatta dinamica dell’incidente, per il quale ci sono ancora diversi punti da chiarire: come l’esatta posizione di Paletta e del padre del bambino, che sembra fosse nella posta in attesa del cinghiale insieme al genitore. Sembra poi che l’uomo abbia esploso un colpo all’indirizzo di un cinghiale, ma sulla traiettoria c’era il piccolo che e’ stato colpito alla testa. Sono diversi quindi gli aspetti poco chiari dell’esatta dinamica della tragedia, che si e’ consumata nel giro di pochissimi secondi. Perche’ i due cacciatori erano in condizioni di incrociare il fuoco delle loro armi o chi di loro non ha rispettato le consegne e si e’ spostato dalla posta assegnata. Interrogativi per i quali oggi l’ex carabiniere sara’ sentito dal magistrato.

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