Mori’ schiacciato da un terrapieno in un cantiere edile in via Marco Biagi a Madonna dell’Albero, frazione alle porte di Ravenna: per quanto accaduto il 17 marzo 2009 a un operaio romeno di 28 anni, Ionut Bogdan Stratulat, il Gup Piervittorio Farinella per rito abbreviato ha condannato a un anno, pena sospesa, il tecnico di cantiere.

Il capocantiere e’ stato invece assolto per ‘non avere commesso il fatto’. Altri tre imputati – l’amministratore delegato e presidente della ditta sub-appaltante (della provincia di Bari) e il coordinatore della sicurezza – hanno patteggiato, i primi due un anno e l’ultimo un anno e 10 giorni. I cinque erano difesi agli avv.Giovanni Scudellari, Ermanno Cicognani e Gaetano Insolera. Gli ultimi due imputati – l’amministratore e un dirigente della ditta Iter di Lugo realizzatrice del cantiere, entrambi difesi dall’avv.Filippo Sgubbi – non hanno scelto riti alternativi e sono gia’ stati rinviati a giudizio. Degli otto indagati all’inizio, era stata archiviata la posizione del conducente della betoneria il cui passaggio – secondo le indagini della polizia – aveva determinato il crollo del terrapieno che verso le 15.40 schiaccio’, soffocandolo, l’operaio romeno. Il giovane, che abitava sul litorale ravennate assieme alle compagna di 22 anni incinta, da poco aveva lasciato un altro cantiere di Ravenna perche’ non pagato da mesi. La bimba era nata subito dopo i fatti. Alle parti civili (oltre alle due donne anche i genitori e la sorella della vittima, tutelati dagli avv.Alessandra Fattorini e Carlo Benini) sono andate in totale provvisionali per 140 mila euro.

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