Il papa si prepara ad imporre la berretta rossa a 22 nuovi cardinali, 18 dei quali elettori, cioé con l’età per entrare in conclave. E’ stato lui stesso ad annunciarlo, subito dopo l’Angelus. Il concistoro – il quarto dell’era Ratzinger – si terrà il 18 e il 19 febbraio. In quell’occasione riceveranno la porpora sette italiani, tutti elettori,
e 15 stranieri. Tra i nuovi cardinali, dieci sono di Curia: già ricoprono, cioé, importanti incarichi alla guida di dicasteri vaticani. Il ‘partito’ degli italiani nel collegio cardinalizio si rafforza con Fernando Filoni, Prefetto di Propaganda Fide; Domenico Calcagno, presidente dell’Apsa, l’ente che amministra il patrimonio della S.Sede; Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura degli Affari economici; Giuseppe Bertello, governatore vaticano; Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i migranti; Francesco Coccopalmerio, capo dicastero per i testi legislativi.
Tutti uomini di Curia, quindi, molti dei quali vicini anche al segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone. A questi sei nomi se ne aggiunge un settimo: quello del vescovo di Firenze, Giuseppe Betori. Oltre a lui, tra i prossimi nuovi cardinali residenziali, che reggono cioé una diocesi, spiccano personaggi alla guida di sedi importanti: Rainer Maria Woelkl, arcivescovo di Berlino, che tra l’altro con i suoi 55 anni è il più giovane tra i nuovi porporati; Timothy Michael Dolan, arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale statunitense; John Tong Hon, Vescovo di Hong Kong; Williem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht e primate olandese. Per quanto riguarda la provenienza, 16 delle nuove berrete rosse arrivano da Paesi europei – e tra questi i 7 italiani e due tedeschi -, uno è brasiliano, due vengono da paesi asiatici, tre da paesi dell’America del Nord. Rispetto all’età, 18 hanno al momento meno di 80 anni e sono quindi potenziali elettori che entreranno in conclave quando bisognerà scegliere il nuovo papa.
E complessivamente, con le nuove porpore, il collegio cardinalizio risulterà composto, al 19 febbraio, da 214 cardinali, 125 dei quali elettori. Di questi ultimi, trenta, ossia circa un quarto, sarà costituito da italiani. Alla vigilia del concistoro, il 17 febbraio, il Papa riunirà tutto il Collegio cardinalizio in Vaticano, per discutere delle questioni più urgenti che riguardano la vita della Chiesa. Il giorno dopo si terrà il concistoro con la nomina dei nuovi cardinali e domenica 19 la celebrazione per la consegna degli anelli cardinalizi. L’annuncio fatto da Benedetto XVI all’Angelus è caduto nel giorno dell’Epifania ed è arrivato subito dopo la messa a San Pietro per la festività che ricorda l’arrivo dei Magi.
Una ricorrenza che ha offerto al papa lo spunto per una riflessione sulla figura del Pastore, del vescovo, tanto più che nel corso della funzione in Basilica Ratzinger ha ordinato vescovi il nunzio apostolico in Irlanda, mons. Charles John Brown, e il nunzio in Georgia e Armenia, mons. Marek Solczynski. I magi “erano persone dal cuore inquieto”, alla ricerca di Dio. Oggi “con ‘narcotici’ molto efficaci, si cerca di liberare l’uomo da questa inquietudine”, ha detto il Pontefice, invitando i vescovi a essere, come i Magi, inquieti, coraggiosi, umili e incuranti dell’ “opinione dominante”. Poi all’Angelus, poco prima dell’annuncio del concistoro, Ratzinger ha allargato lo sguardo al presente, alla “civiltà occidentale”, che “sembra avere smarrito l’orientamento, naviga a vista. Ma la Chiesa, grazie alla Parola di Dio, vede attraverso queste nebbie”.