I Carabinieri del Nas di Reggio Calabria, a conclusione di un’indagine svolta nel settore del contrasto alle truffe alla sanita’ pubblica, hanno individuato dei medici di base, convenzionati con il Ssn, che percepivano illecitamente emolumenti previsti per la gestione di una associazione medica mista di fatto non operante.
Tale tipo di associazione permette ai pazienti di usufruire di ambulatori aperti per un periodo di tempo maggiore rispetto al singolo studio medico, evitando cosi’, per i casi meno gravi (c.d. codici bianchi), di rivolgersi ai Pronto Soccorsi. Inoltre, i medici di tali strutture hanno compensi maggiorati per ogni singolo assistito. Le indagini svolte dai Carabinieri del Nas reggino hanno invece dimostrato che l’ambulatorio, con orari di apertura al pubblico dalle ore 8 alle ore 20 dei giorni feriali, nella realta’ era spesso chiuso perche’ i sanitari disattendevano il proprio turno. Nel corso delle indagini, i militari hanno inoltre accertato che uno dei medici: aveva piu’ volte attestato assenze dall’ambulatorio, dovute ad attivita’ sindacali, dichiarando la copertura del proprio turno da parte del figlio (specializzando in medicina generale), il quale, invece, era anche lui spesso assente per la frequenza di corsi universitari; insieme ad un suo collega, aveva falsamente dichiarato l’assunzione di collaboratori di segreteria, percependo cosi’ illecitamente gli ulteriori incentivi previsti. I quattro sanitari, coinvolti a vario titolo nella vicenda, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Locri (Reggio Calabria) che ha emesso avvisi di garanzia perche’ ritenuti responsabili di falsita’ ideologica e truffa in danno del Servizio sanitario nazionale per un danno causato all’erario, corrispondente agli emolumenti illecitamente percepiti, quantificato in circa 165mila euro.