Francesco Schettino non ha assunto cocaina, ma dalla perizia tossicologica disposta dalla procura di Grosseto sul comandante della Costa Concordia è anche emerso che ce ne erano modestissime tracce sull’esterno del campione di capelli analizzato all’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica di Roma.

I magistrati inquirenti devono ricevere la relazione del consulente della procura, professor Marcello Chiarotti, ma sono già in possesso di comunicazioni informali sulla perizia: Schettino non si è drogato e quella scarsa quantità di cocaina é definita dagli inquirenti come una pressoché impercettibile “contaminazione esterna” del capello. Si avanza anche l’ipotesi che i capelli di Schettino possano essere stati sfiorati da qualcuno che prima aveva toccato cocaina, oppure che lui stesso abbia appoggiato la testa dove si trovavano residui di ‘coca’. Il prelievo di capelli e urine fu fatto il 17 gennaio, dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip: in quell’occasione il procuratore Francesco Verusio gli chiese se era disposto a sottoporsi a esami tossicologici e Schettino accettò. “Gli accertamenti sui campioni biologici di Francesco Schettino – ha detto all’ANSA il consulente della procura di Grosseto, professor Marcello Chiarotti – sono stati conclusi e hanno prodotto risultati analitici utili per rispondere con certezza ai quesiti posti dalla procura. Gli esiti non lasciano alcun dubbio né alcuna nullità. La prossima settimana consegnerò la relazione”. Sulle tracce di ‘coca’ ha specificato che “c’é stato un problema marginale, che non inficia assolutamente il risultato dell’analisi. Potremo chiarire questo problema successivamente. Chi lavora nel nostro settore sa che ci possono essere problematiche del genere”. “Non è una novità. Siamo sempre stati sicuri che Schettino non si è drogato, ora aspettiamo la relazione”, è invece il commento della difesa di Schettino,l’avvocato Bruno Leporatti. Mentre sull’esito della perizia avanza dubbi l’associazione di consumatori Codacons, che la giudica “inattendibile”. “I risultati delle analisi sui capelli del comandante, condivisi il 16 febbraio dal professor Marcello Chiarotti – dice il Codacons – hanno evidenziato cocaina sui capelli e nell’involucro che li conteneva ma totale assenza di metaboliti della cocaina nei capelli dello stesso Schettino”. Il Codacons parla di “cattivo stato di conservazione dei reperti (urine e capelli)” e “chiede dunque nuove e approfondite indagini”.

 

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