La procura di Firenze ha inoltrato la richiesta di rinvio a giudizio per il capo di Cosa Nostra Totò Riina per il procedimento sulla strage del Rapido 904, che il 23 dicembre 1984 provocò 16 morti. L’inchiesta è iniziata a Napoli ma, su decisione della Cassazione, è stata trasferita a Firenze. I pm della Dda di Napoli avevano riaperto l’indagine sulla base di nuove dichiarazioni di pentiti di mafia e di camorra, tra cui Giovanni Brusca.
Secondo la procura campana – che aveva chiesto e ottenuto una nuova ordinanza di custodia cautelare per Riina eseguita il 27 aprile 2011 – la strage del Rapido 904 rientrava nella strategia stragista perseguita dai Corleonesi e rappresentò la prima “risposta” ai mandati di cattura relativi al maxi processo emessi nel settembre 1984 da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’inchiesta è stata poi trasferita a Firenze: titolari sono il procuratore Giuseppe Quattrocchi e il magistrato della Dda Angela Pietroiusti. La procura di Firenze fu la prima a indagare sulla strage, che avvenne in una galleria dell’Appennino, fra il capoluogo toscano e Bologna. Nel 1992 divennero definitive le condanne, fra gli altri, per il cassiere della mafia Pippo Calò, per il suo braccio destro Guido Cercola e per Friedrich Schaudinn, accusato di aver messo a punto il radiocomando della bomba. Secondo quanto emerso nell’inchiesta napoletana, l’esplosivo aveva una combinazione simile a quello poi utilizzato all’Addaura e in via D’Amelio.