Si sono svolti oggi pomeriggio i funerali di ‘Bruna’ (Willian Cock Semiao) la trans assassinata lo scorso 28 febbraio a Novara. Le esequie sono state celebrate da sei sacerdoti nella chiesa di San Francesco, gremita da amici e amiche della trentunenne brasiliana, dai rappresentanti della comunita’ sudamericana ma anche da tanti novaresi.

Una cerimonia funebre che si e’ trasformata in un momento di riflessione collettiva, soprattutto grazie alle parole delle operatrici di ‘Liberazione e speranza’, associazione che dal 2000 e’ al fianco delle vittime dello sfruttamento sessuale. ”Vorremmo che uscendo da questa chiesa ogni persona, ogni singola persona, fosse in grado di avvertire di essere cambiata almeno un poco – hanno spiegato, leggendo il loro lungo messaggio di addio a Bruna – perche’ mette al bando ogni forma di stigmatizzazione nei confronti di chi soffre a motivo di laceranti scissioni fra lo status sessuale biologico e il vissuto psicologico. Perche’ nutre un sincero e non formale rispetto nei confronti delle persone transessuali, perche’ da’ il suo contributo affinche’ nessuno si permetta di mettere alla berlina persone come Bruna e le sue amiche”. In carcere ci sono i due rei confessi del delitto, Paolo Gnemmi, 35 anni, di Fara e Rocco Timpano, 36 anni, di Ghislarengo (Vercelli), arrestati dai carabinieri poche ore dopo il delitto. Un omicidio i cui contorni non sono ancora chiari. Dalle prime risultante investigative si tratterebbe di un omicidio a scopo di rapina, ma non si esclude che ‘Bruna’ possa essere stata uccisa proprio in quanto trans.

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