Il gup del tribunale di Bari Antonio Lovecchio ha condannato i cugini Francesco e Nicola Lovreglio, di 41 e 26 anni, a 18 anni di reclusione per il delitto di Cosma Damiano Montani, di 41 anni, ucciso il 30 giugno 2010 in un agguato compiuto nel rione Carbonara di Bari. La sentenza e’ stata emessa al termine di un processo celebrato con rito abbreviato.

I Lovreglio, entrambi pregiudicati, erano accusati di omicidio volontario premeditato aggravato da motivi futili ed abietti e di porto e detenzione illegale di armi. Il pm titolare dell’inchiesta, Desiree Digeronimo, aveva chiesto per questo l’ergastolo, ma il giudice ha escluso l’aggravante contestata agli imputati di aver favorito un’associazione mafiosa e ha ritenuto le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante dei futili motivi. Da qui l’abbattimento della pena inflitta. La vittima era cugino di Andrea Montani, detto ‘Malagnac’, ritenuto a capo dell’omonimo clan egemone nel quartiere barese ‘San Paolo’. L’omicidio di Montani sarebbe maturato per questioni personali nell’ambito di rapporti tra soggetti legati alla criminalita’ di Carbonara e San Paolo. Motivo del contendere sarebbe stata una ragazza, entrata nelle simpatie di Nicola Lovreglio, ma corteggiata da Montani. Un atteggiamento che avrebbe infastidito Lovreglio fino a scatenare una violenta discussione. Nello scontro ebbe la peggio Montani, ucciso con colpi di pistola all’interno di un sottano, colpito alla testa, alla schiena, a una gamba e all’addome.

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