I colletti bianchi della Indesit di Fabriano scioperano in difesa del loro posto di lavoro e bloccano per tutto il giorno il magazzino dello stabilimento di Melano, il futuro polo europeo dei forni. Sale di tono la protesta contro il piano di ristrutturazione post acquisizione di Indesit presentato dalla Whirlpool (1.350 esuberi fra gli operai, con la chiusura delle fabbriche di Albacina e Carinaro e del centro ricerche di None), mentre in Campania il presidente della Regione Stefano Caldoro annuncia una proposta della giunta per il salvataggio del sito casertano, con il ricorso al Contratto di programma e finanziamenti fino a 50 milioni di euro.

Il tavolo fra le parti al ministero dello Sviluppo economico è aggiornato al 5 maggio, dopo la riunione interlocutoria di ieri. Whirlpool ribadisce di essere pronta a trattare senza pregiudiziali, ma Fiom, Fim e Uilm respingono le ipotesi di chiusura di impianti e di esuberi. ”Oggi è il compleanno di Vittorio Merloni, compie 82 anni. Siamo qui anche per lui, per difendere l’azienda che lui ha creato, e che non vorrebbe veder finire così” dice Carla Martella, impiegata della Rsu Fiom di Fabriano davanti ai cancelli di Melano. ”Anche ieri, al tavolo presso il ministero, abbiamo sollecitato l’azienda a fare chiarezza sul nostro futuro, ma non abbiamo ottenuto risposta. Per il settore impiegatizio, ci è stato detto, il piano sarà pronto a giugno, ma noi non accettiamo una trattativa separata rispetto a quella sugli operai”. Gli impiegati Indesit sono 1.200, altrettanti quelli di Whirlpool, e il timore è che, una volta completate le procedure di integrazione fra le due aziende i colletti bianchi siano falcidiati. Il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola era al presidio: ”I 500 milioni promessi dall’azienda devono servire a garantire il lavoro, e al tavolo al Mise deve venire chi può realmente trattare”, cioè i vertici Usa di Whirlpool. Altrimenti ”siamo pronti ad andare a manifestare anche negli Stati Uniti”. ”Non si può provocare la Campania, non si può provocare il Sud” le parole del presidente Caldoro nell’incontro con gli operai di Carinaro, ai quali ha illustrato le linee della proposta della Regione, in un territorio dove i posti a rischio, indotto compreso, sono 1.200. La giunta propone la creazione, a Carinaro o comunque nel territorio regionale, di un Centro dedicato alla ricerca, all’innovazione e al trasferimento tecnologico in favore dell’industria del bianco. E poi il sostegno ai processi di efficientamento e di saturazione della produzione degli impianti di Carinaro e di Napoli mediante il finanziamento di investimenti produttivi. Misure legate all’attuazione del Contratto di Programma regionale. Sulla vertenza Whirlpool interviene anche la Conferenza episcopale delle Marche, che incoraggia le parti a trovare ”una sintesi idonea al bene comune e particolarmente al bene di quelle famiglie e di quei territori interessati”. I vescovi invitano gli imprenditori a non lasciarsi tentare da ”una finanza che schiaccia la dignità dell’uomo”

 

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