Prima di raggiungere il cimitero di San’Antimo il feretro di Giulia Tramontano, uccisa dal suo compagno a Senago, in Lombardia, è stato portato in corteo fin sotto l’abitazione dove la ragazza viveva prima del trasferimento al Nord per lavoro. Davanti al palazzo dove risiede la famiglia Tramontano si sono ritrovate tantissime persone; alcune hanno allestito un piccolo altarino su una panchina deponendo una fascia di fiori e dei ceri. La mamma di Giulia con un filo di voce ha detto ‘grazie’ e poi per Giulia è scattato un lunghissimo applauso, anche da parte delle tante persone che erano affacciate ai balconi. “L’amore regala e non priva. Protegge e non uccide”. È quanto si legge su uno striscione che è stato affisso davanti alla chiesa di Santa Lucia, a Sant’Antimo, si celebrano i funerali di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi uccisa dal fidanzato a Senago. Sui manifesti funebri anche il nome del bimbo che la giovane portava in grembo, Thiago. Ai funerali, che saranno celebrati in forma privata per volontà della famiglia, saranno presenti anche il sindaco di Senago, Magda Beretta, e di Sant’Antimo, Massimo Buonanno, rispettivamente i comuni dove la ragazza si era trasferita e di dove era originaria. “Giulia può essere indicata come una testimone, una martire”. Lo ha detto il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che con il parroco don Salvatore Coviello, presiederà la cerimonia dei funerali di Giulia Tramontano. “Lei è una testimone perché portava la vita dentro di sé “, ha proseguito mons. Spinillo, parlando con i giornalisti prima di entrare in chiesa. Davanti a tanta violenza “c’è solo da dire – aggiunge – che abbiamo perso la capacità di rapportarci alla vita”. “Giulia può essere indicata come una testimone, una martire”. Lo ha detto il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che con il parroco don Salvatore Coviello, presiederà la cerimonia dei funerali di Giulia Tramontano. “Lei è una testimone perché portava la vita dentro di sé “, ha proseguito mons. Spinillo, parlando con i giornalisti prima di entrare in chiesa. Davanti a tanta violenza “c’è solo da dire – aggiunge – che abbiamo perso la capacità di rapportarci alla vita”. Alcune centinaia di persone sono presenti davanti alla chiesa di Santa Lucia a Sant’Antimo in attesa dell’uscita del feretro per dare l’ultimo saluto a Giulia, la 29enne uccisa dal fidanzato a Senago. I cittadini sono assiepati a ridosso della parrocchia perché la famiglia ha chiesto una cerimonia strettamente privata. Alcune donne indossano magliette bianche con la scritta Giulia e Thiago, il nome del bimbo che la giovane aveva in grembo. In chiesa è stato esposto il gonfalone della Regione Campania. Un lungo applauso e poi il lancio in cielo di centinaia di palloncini bianchi ha saluto, all’uscita dalla chiesa di Santa Lucia a Sant’Antimo, il feretro di Giulia la giovane donna uccisa a Senago, dove si era trasferita per lavoro. Accanto alla bara, per un breve corteo funebre, i familiari provati dal dolore per la perdita di Giulia, che portava in grembo Thiago, il bambino che sarebbe nato tra due mesi. “Nel pieno rispetto per la scelta di celebrare funerali in forma privata, rivolgo un abbraccio alla famiglia di Giulia Tramontano e all’intera comunità di S.Antimo che si è ritrovata unita dopo questo dramma che ha colpito ciascuno di noi. Da parte delle Istituzioni, massimo impegno per proseguire il percorso di prevenzione e ascolto per le donne vittime di violenza”. Così il sindaco metropolitano di Napoli, Gaetano Manfredi. Una panchina rossa davanti alla sede di Regione Lombardia in segno di lutto e vicinanza alla famiglia di Giulia nel giorno in cui si terranno i funerali della ragazza: il presidente lombardo Attilio Fontana e la giunta hanno deciso di posizionare la panchina rossa della Regione Lombardia simbolo del contrasto alla violenza sulle donne, all’ingresso istituzionale di Palazzo Lombardia in via Restelli. Da domani e per l’intera settimana, con la ripresa dell’attività lavorativa, la panchina verrà spostata nel centro della piazza Città di Lombardia.