“Dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, all’Organizzazione mondiale del commercio, dall’Organizzazione mondiale della sanità al regime sul controllo degli armamenti nucleari, queste e altre istituzioni hanno bisogno di essere aggiornate e rafforzate. Delle loro carenze tutti paghiamo un prezzo”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al corpo diplomatico accreditato in Italia. “Oltre ad ampliare il numero dei suoi membri, l’Unione Europea dovrà mettere mano a quel complesso di riforme istituzionali necessarie per renderla in grado di affrontare, con efficacia e tempestività, le sfide del nostro tempo, offrendo l’esempio di una comunità che, attraverso il dialogo e il negoziato, contribuisce in maniera ancora più rilevante alla causa della pace e della collaborazione internazionali”, ha detto Mattarella. “La ‘guerra mondiale a pezzi’ – ha detto il presidente della Repubblica -, porta a un mondo in pezzi. Si innalzano muri, si attenta alla libertà di navigazione e di approdo. Per evitare di trasformarsi in conflitti di più ampie proporzioni, deve spingere a ricercare un fattore comune da cui riprendere le fila di un confronto che consenta una proficua riforma strutturale del multilateralismo. I pericoli di oggi hanno nomi diversi da quelli di ottant’anni fa, ma non sono meno temibili, e dovrebbero indurci ad agire, subito, insieme”. “Una comunità internazionale che non riesce a proteggere i suoi figli, che non è in grado di portare aiuto umanitario neanche ai fanciulli, appare inumana. Ci allarmiamo per i danni inflitti al nostro pianeta da virus o da catastrofi naturali ma dobbiamo constatare che il pericolo maggiore arriva dagli sciagurati comportamenti di alcuni governi, da forze paramilitari, da gruppi terroristici. Impossibile non riconoscere la chiaroveggenza del Pontefice, Francesco, che già dieci anni orsono aveva parlato per la prima volta di una ‘guerra mondiale a pezzi’. Quel monito, oggi più che mai attuale, non deve essere ignorato e richiede una più consapevole lettura della realtà. Questi frammenti di guerra, infatti, rischiano di creare false prospettive, ingannando la nostra capacità di analisi e di comprensione”, ha detto il presidente. “Positivi segnali sono giunti dalla COP28: la comunità internazionale ha raggiunto un ampio consenso sul progressivo abbandono dei combustibili fossili. Siamo adesso chiamati a dare rapida e concreta attuazione a quanto deciso, consapevoli che il ritardo accumulato è già molto e il costo di nuove esitazioni ricadrebbe, moltiplicato, sulle future generazioni. Vi è la piena presa di coscienza che mentre si perseguono gli obiettivi di lungo periodo, bisogna sostenere i Paesi che più sono colpiti dai cambiamenti climatici. L’Italia parteciperà con 100 milioni di euro al nuovo fondo globale per le perdite e i danni, volto ad aiutare i Paesi vulnerabili a superare le distruzioni causate dai cambiamenti climatici”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al corpo diplomatico accreditato in Italia.

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