I ribelli anti-regime hanno tentato il contrattacco ad Aleppo e migliaia di siriani in tutto il Paese hanno sfidato, nel tradizionale venerdi’ di preghiera islamica, gli incessanti bombardamenti aerei e d’artiglieria sulle roccaforti della rivolta per chiedere espressamente ”l’invio di armi dall’estero all’Esercito libero” dei ribelli. Mentre i media governativi hanno riferito, sempre ad Aleppo, di nuovi combattimenti durante i quali sono stati uccisi ”centinaia di terroristi”.
Migliaia di civili siriani hanno intanto proseguito il loro esodo dai centri piu’ colpiti, facendo salire a oltre 150.000 (secondo l’Onu) il numero dei siriani rifugiatisi nei Paesi confinanti. In questo contesto, da New York arrivano voci sempre piu’ fondate in merito alla nomina a inviato speciale dell’Onu sulla Siria del diplomatico algerino Lakhdar Brahimi come successore di Kofi Annan. Brahimi, 78 anni, ha gia’ invitato i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu e gli Stati della regione a unirsi per rendere quanto prima possibile una soluzione politica. Gli Stati Uniti dal canto loro sono oggi tornati a imporre nuove sanzioni contro le autorita’ siriane, in particolare contro la compagnia petrolifera di Stato, Sytrol, in quanto tramite con l’Iran, tradizionale alleato del regime di Damasco. Washington ha inoltre accusato il movimento sciita libanese Hezbollah, sostenuto da Teheran, di facilitare l’addestramento di truppe siriane da parte dei Guardiani della rivoluzione iraniani. Nei giorni scorsi il governo iraniano aveva ammesso la presenza di pasdaran ”in pensione” tra le file di 48 ”pellegrini” catturati dai ribelli vicino a Damasco. E domani il segretario di stato Usa Hillary Clinton sara’ a Istanbul per colloqui con il premier turco Recep Tayyip Erdogan, col presidente Abdullah Gul e il ministro degli esteri Ahmet Davutoglu. La Turchia e gli Stati Uniti sostengono apertamente le opposizioni siriane. Sul terreno, sia le fonti governative che quelle dei ribelli hanno, ciascuna a suo modo, confermato la continuazione degli scontri ad Aleppo. Nonostante l’agenzia ufficiale Sana abbia da ieri annunciato la vittoria dell’esercito governativo sui terroristi, ha oggi riferito di nuovi scontri. Manifestanti anti-regime sono invece scesi in strada non solo nei sobborghi di Damasco e nelle altre localita’ della rivolta ma anche nella martoriata Aleppo, in quartieri finora non toccati dai combattimenti come Halab Jadida (Nuova Aleppo). Giornalisti dalla France Presse sul posto hanno confermato le notizie di violenti bombardamenti sui quartieri orientali, tra cui Hanano e Tariq al Bab. Qui almeno dieci persone, tra cui due bambini, sono morti colpiti da una bomba mentre facevano la fila per il pane. E l’agenzia ufficiale Sana ha affermato che altri terroristi hanno tentato di assaltare l’aeroporto internazionale, a sud-ovest della piu’ popolosa citta’ del Paese. A nord di Damasco invece, nel sobborgo di al Tal, tre giornalisti della tv di Stato che erano al seguito delle truppe governative sono stati catturati dai ribelli. La notizia non e’ confermata dai media ufficiali ma e’ stata riferita da attivisti anti-regime. Il Centro di documentazione delle violazioni in Siria (Vdc) ha riferito finora di 76 morti, pubblicando un bilancio dettagliato delle vittime, con nomi, cognomi e circostanze della loro morte.