In Bulgaria un pensionato di 89 anni è morto in ospedale dopo che alcuni giorni fa era stato aggredito da un branco di cani randagi, nel quartiere Reduta di Sofia. La vittima, Kristo Penkov, era stata trovata in un giardino pubblico con le gambe morse fino all’osso dagli animali.

E’ il secondo caso con esito letale negli ultimi tempi, dopo che alla fine del marzo scorso Botio Tachkov, un professore universitario di 87 anni, era stato letteralmente sbranato da una decina di cani randagi mentre passeggiava nei pressi della sua abitazione nella capitale bulgara. Dall’inizio dell’anno a Sofia quasi 200 persone hanno denunciato di essere state morse da cani randagi. Secondo le stime, per le strade delle città bulgare girano oltre 100 mila cani randagi, mentre nella sola capitale il loro numero è intorno ai 10 mila. Dopo l’ultimo incidente, il sindaco di Sofia, la signora Yordanka Fandakova, ha definito il problema del randagismo “assai grave”. “Finché‚ ci sarà un solo cane randagio per le strade rimarrà il rischio per la sicurezza, la salute e la vita delle persone”, ha detto. Fandakova ha annunciato la costruzione urgente di tre nuovi rifugi per 4 mila cani randagi e ha chiesto emendamenti alla legge per la tutela degli animali. Secondo la normativa attualmente in vigore, i cani randagi devono essere castrati e riportati nel loro gruppo di quartiere. Possono essere sottoposti a eutanasia soltanto i cani malati o aggressivi.

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