Sette caschi blu dell’Operazione delle Nazioni Unite in Costa d’Avorio (Unoci) hanno perso la vita in un’imboscata mentre cercavano di proteggere un villaggio dalle violenze dei seguaci dell’ex presidente Laurent Gbagbo. La notizia e’ stata diffusa dalle Nazioni Unite.
“Questi coraggiosi soldati sono morti in nome della pace”, ha dichiarato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che ha annunciato un’inchiesta sulla morte dei sette “caschi blu”, tutti cittadini del Niger. Ban ha poi esortato il presidente ivoriano Alassane Ouattara affinche’ venga fatto tutto il possibile per punire i colpevoli. Anche l’Unoci ha fermamente condannato l’accaduto. I caschi blu caduti nell’imboscata “facevano parte di una pattuglia che era in missione a sud della citta’ di Tai, in una zona dove l’Unoci ha recentemente rafforzato la sua presenza a causa delle minacce di attacchi sulla popolazione civile”, ha spiegato il capo della missione, Bert Koenders. La missione era stata inviata dalle Nazioni Unite nell’aprile 2004, allo scopo di “facilitare la realizzazione del trattato di pace” firmato dai partiti della Costa d’Avorio nel gennaio del 2003, dopo la fine della guerra civile che ha messo in ginocchio il Paese africano dal 2002 al 2007. Il paese e’ ripiombato nella violenza nel 2010 quando Gbagbo ha rifiutato di riconoscere la sconfitta alle elezioni presidenziali. Sconfitto e arrestato dopo l’intervento di truppe Onu e francesi, Gbagbo e’ stato consegnato alla Corte penale internazionale dell’Aja che il 18 giugno dovra’ decidere se incriminarlo per crimini contro l’umanita’.