L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha tagliato il rating della Spagna da ‘AA’ ad ‘AA-‘, menzionando ”incerte prospettive di crescita” e il probabile aggravamento della crisi del sistema finanziario spagnolo. S&P ha mantenuto l’outlook negativo, rilevando che la Spagna affronta ”rischi crescenti”,
dovuti a una disoccupazione elevata, un difficile ambiente finanziario e al rischio che rallentino le economie dei suoi principali partner. Le banche restano sempre in cima alle preoccupazioni per le ripercussioni che la grave crisi dei debiti europei potrebbe avere sui loro bilanci. E’ per questo che l’agenzia internazionale Fitch ha deciso di tagliare il rating del colosso bancario svizzero Ubs e di mettere sotto osservazione sette tra le più grandi banche europee e statunitensi: da Barclays a BNP Paribas, da Credit Suisse a Deutsche Bank, da Goldman Sachs a Morgan Stanley e a Societé Generale. Per quanto riguarda Ubs, Fitch – che comunque mantiene stabili le prospettive – sottolinea come ci sia “una probabilità estremamente elevata di un sostegno al gruppo da parte delle autorità svizzere, almeno – si spiega nel comunicato – fino a che il settore finanziario globale non si sia stabilizzato, e fino a quando i nuovi strumenti di risoluzione delle crisi bancarie non siano messi in campo sia in Svizzera che nel resto dell’Europa”. Per quel che riguarda i sette big del settore bancario europeo e statunitense, gli analisti di Fitch evidenziano come si tratti di “istituzioni particolarmente sensibili alle crescenti sfide che stanno affrontando i mercati finanziari a livello globale”. Sfide legate sia agli sviluppi economici, in particolare nella zona euro, sia alle miriadi di cambiamenti nel campo della regolamentazione. Per l’agenzia di rating, poi, la complessità del business e delle esposizioni di questi giganti del settore bancario “aumenta i rischi e rende più difficle valutare l’entità delle perdite che potrebbero verificarsi rapidamente in seguito ad eventi inattesi”. Per questo Fitch si aspetta che vengano aumentati gli sforzi per aumentare la liquidità di queste grandi istituzioni finanziarie. Intanto, anche il presidente uscente della Bce, Jean-Claude Trichet, è tornato ad ammonire i governi e le istituzioni europei perché le banche più in difficoltà vengano rafforzate e i loro bilanci irrobustiti. “Bisogna rompere il circolo vizioso a causa del quale la situazione dei debiti sovrani rende gli investitori nervosi sullo stato di salute delle banche”, afferma Trichet. Per questo – prosegue – il compito primo dei governi e delle istituzioni deve essere quello di ricreare un clima di fiducia attorno al sistema bancario. Trichet si mostra comunque ottimista”: “Nessun Paese, nessuna persona e nessun leader si assumerà la responsabilità di tornare indietro, e per questo ho fiducia”.