Editoriale al vetriolo del Financial Times all’indomani della conferma della condanna a quattro anni di carcere per Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. ”Cala il sipario sul buffone di Roma. Dopo il verdetto, il Senato dovrebbe cacciare Berlusconi”, titola il quotidiano finanziario della City per il quale, a questo punto, se Berlusconi avesse ”un briciolo di onore, ora si dimetterebbe”. Risparmiando così ai suoi colleghi senatori l’imbarazzo di dover ”cacciare un ex primo ministro”.

”I giudici di Roma andrebbero lodati per la loro indipendenza” e la loro sentenza dimostra che ”nessuno è al di sopra della legge”, sostiene il Ft sottolineando come il loro verdetto segni uno ”spartiacque nella recente storia d’Italia”. L’editoriale rileva poi come ”per alcuni il reato per il quale Berlusconi è stato condannato è in fondo minore rispetto all’enorme ammontare di tasse che lui paga”. ”Ma – rileva Ft – non è mai giusto ingannare il fisco. Chi legifera ha la specifica responsabilità di dare l’esempio, soprattutto in Italia, dove la diffusa pratica dell’evasione fiscale e’ una delle principali cause dello sciagurato stato delle finanze pubbliche”. ”Berlusconi ha già promesso battaglia e molti dei suoi potrebbero seguirlo. Ma – conclude l’editoriale – in Italia i tempi sono maturi per la nascita di una partito di destra pronto a disfarsi del frenetico populismo berlusconiano e a convertirsi al liberismo economico. Dopo anni di inefficace protagonismo, il Paese ne trarrà beneficio”.

 

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