Non ha ancora avuto sepoltura il corpo di Muammar Gheddafi, anche oggi esposto accanto al figlio Mutassin alle foto ricordo di centinaia di libici di Misurata. E ancora il Cnt (Consiglio nazionale di transizione) non ha dichiarato ufficialmente ”la liberazione della Libia”
che e’ attesa per domani e dovrebbe preludere alla formazione di un governo di transizione ‘vero’ in grado di preparare, tra otto mesi, le elezioni. Situazioni in sospeso, mentre resta misteriosa la sorte di Saif al Islam, il figlio dato per morto, ferito, nascosto nel deserto o fuggito in Niger, a seconda del momento o delle fonti. Oggi gli appartenenti alla sua tribu’ lo hanno nominato successore del padre ”nella guerra di liberazione” contro ”quelli che hanno fatto la rivoluzione con la Nato”. E si sono rifiutati di riconoscere la legittimita’ del Cnt. Per il Consiglio oggi ha parlato il premier Mahmoud Jibril, in Giordania per partecipare Forum economico mondiale. Ha detto di avere intenzione di dimettersi dall’attuale incarico e ha rivolto un monito sulla ricostruzione: ”Non sara’ un compito facile. E’ come la ‘Mission Inpossible’ del film di Tom Cruise … Si devono ripristinare stabilita’ e ordine e quindi, come prima cosa, si devono togliere le armi dalle strade e dalle mani” dei tanti, troppi, che ne sono entrati in possesso in questi otto mesi di guerra. ”Bisognera’ – ha sottolineato – prendere decisioni basate sulle regole economiche e non sulla politica”. Un modo per dire che un Paese tradizionalmente diviso e complesso come la Libia, senza il Colonnello sara’ comunque obbligato all’unita’ se vorra’ risollevarsi economicamente e portare prosperita’ alla propria gente. E non solo alle multinazionali straniere che si affacciano a chiedere ‘compensi’ per il loro intervento militare a sostegno della rivoluzione. Intanto comunque, il cadavere martoriato di Gheddafi e’ rimasto oggi al centro delle cronache televisive. A centinaia hanno continuato a passargli davanti e l’hanno fotografato con i cellulari branditi come armi, in fila anche i bambini con i padri e nonni, quasi nessuna donna. Ieri – quando ormai una molteplicita’ di video aveva dimostrato che era stato preso vivo – era stato detto che un medico gli aveva fatto l’autopsia stabilendo che era stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco alla tempia; stamane un ufficiale del consiglio militare a Misurata ha garantito che ”nessuno aprira’ il corpo” del Colonnello; ma stasera una fonte anonima ha assicurato alla Bbc che l’autopsia e’ stata fatta. Nessun dettaglio, ma un’informazione: il cadavere sara’ restituito ”ai parenti”. Alcune fonti ritengono pero’ che sia piu’ probabile una ‘sepoltura segreta’, forse addirittura in mare come Osama bin Laden, in modo da non creare un luogo che potrebbe diventare una sorta di mausoleo. La stessa sorte potrebbe essere riservata al cadavere di Mutassin, oggi trasferito nella stessa cella frigorifera del padre: anche lui, d’altra parte, era stato catturato vivo (a Sirte, pare) ed era poi stato ammazzato a sangue freddo con un colpo d’arma da fuoco alla gola. Uccisioni che non sono d’aiuto alla necessaria ”riconciliazione” e sulle quali – dopo l’Onu, Amnesty International e la moglie Saphia – anche un esponente del Cnt oggi ha chiesto venga aperta un’inchiesta. Ulteriore dimostrazione di dissidi interni all’attuale dirigenza del paese. Saphia Gheddafi, riparata da tempo in Algeria con i figli Mohammad e Hannibal e con la figlia Aisha, proprio con quest’ultima (e, presumibilmente con la nipotina nata in Algeria) sarebbe oggi partita per un Paese del Golfo. Paese non meglio individuato ma che, secondo fonti di stampa, non avrebbe voluto accogliere i figli maschi del rais, gli unici due certamente in vita insieme a Saadi, l’ex calciatore riparato in Niger con una parte del ‘tesoro’ di famiglia.