I rappresentanti della troika, Pauel Tomsen (Fmi), Servaz Deruz (Ue) e Claus Mazuch, saranno di nuovo ad Atene entro i primi giorni di questa settimana per valutare lo stato di attuazione del programma per l’adeguamento di bilancio e delle riforme strutturali da esso previste e faranno un rapporto in base al quale andranno avanti le trattative fra il governo greco e i creditori internazionali del Paese.
Si tratta della visita che era stata programmata in un primo tempo per i giorni immediatamente successivi alle elezioni legislative del 17 giugno e rinviata a causa dei problemi di salute del premier Antonis Samaras e del candidato per il ministero delle Finanze, Vassilis Rapanos, che ha in seguito rinunciato all’incarico. Come ha detto in un’intervista televisiva Panayiotis Roumeliotis, ex rappresentante della Grecia al Fondo Monetario Internazionale, i rappresentanti della troika arriveranno ad Atene con ordini precisi: fare pressioni sul governo greco affinché proceda alle riforme strutturali e, soprattutto, a quelle più urgenti come la riduzione del numero dei dipendenti statali, le privatizzazioni, la liberalizzazione delle professioni chiuse e la chiusura degli enti statali inutili. Il nuovo governo ellenico, da parte sua, vorrà mettere sul tavolo delle trattative l’adesione della Grecia alle decisioni adottate durante l’ultimo Vertice europeo di Bruxelles riguardo l’Italia e la Spagna e il prolungamento del termine di adeguamento del piano di risanamento economico. “Ora le condizioni sono migliorate perché in Europa è chiaro quello che si diceva in Grecia da più di due anni, cioé che l’austerità da sola non porta a nessun risultato, anzi peggiora la situazione”, ha detto il portavoce del governo, Simos Kedicoglou, parlando alla Stazione Radio Skai. “Certo – ha aggiunto – anche noi dobbiamo dimostrare di essere disposti a cambiare e a promuovere le riforme strutturali”.