L’uragano Irene è in arrivo e New York si prepara al peggio, mentre il presidente Obama si appella alla popolazione perché faccia attenzione: Irene “è estremamente pericoloso, di portata storica”, ha detto. E il sindaco della metropoli Michael Bloomberg ha ordinato l’evacuazione obbligatoria delle zone vicino alla costa,

 incluso Battery Park a Manhattan, Coney Island a Brooklyn e Far Rockawway nel Queens, a partire dalle 5 di pomeriggio di sabato: una misura precauzionale che interesserà 250mila persone. Per la prima volta nella storia della “città che non dorme mai”, si fermeranno bus e metropolitana a partire da mezzogiorno di sabato. A rischio anche la circolazione sui ponti che collegano Manhattan agli altri boroughs: lo ha annunciato il governatore Andrew Cuomo, riporta il sito del New York Times, spiegando che si fermeranno anche le linee ferroviarie che servono Long Island, la Westchester County e il Connecticut.

Già da ieri a New York la Mta, l’autorità cittadina dei trasporti, aveva annunciato l’avvio – per la prima volta, appunto – del “piano uragani”, che prevede lo stop totale di metropolitana, treni e autobus quando il vento supera la velocità sostenuta di 39 miglia l’ora (62 chilometri orari). Oggi la conferma dello stop. Bloomberg ha anche disposto lo sgombero di case di riposo e ospedali nelle zone a rischio entro le 20 di stasera (le 2 del mattino di sabato in Italia). “Sarà una tempesta molto pericolosa, chiediamo a tutti gli abitanti di spostarsi in zone meno a rischio” ha detto il sindaco, che ha anche annullato concerti all’aperto e festival di strada nel fine settimana.

Anche il presidente Barack Obama ha parlato all’America a poche ore dal temuto arrivo di Irene, “un uragano – così lo definisce – di portata storica”, sulla costa est degli Stati Uniti. Il presidente, il cui rientro dalle vacanze a Martha’s Vineyard a Washington era previsto per sabato ma è stato anticipato a questa sera per l’emergenza, ha rivolto un appello ai residenti delle zone più minacciate dalla furia dell’uragano a seguire attentamente l’evolversi della situazione: “Se vi viene ordinato di lasciare la zona, per favore seguite l’ordine” si è raccomandato il presidente assicurando che “questa amministrazione sta dando il pieno sostegno agli sforzi per prepararci ad affrontare la tempesta”. L’uragano dovrebbe colpire New York domenica, quando sarà diventato di categoria 1, la più bassa, ma pur sempre con venti a 90 miglia l’ora – oltre 140 chilometri orari – portando con sé piogge torrenziali. La Mta ha avvertito che potrebbero essere chiusi anche i ponti, una decisione che di fatto renderebbe impossibile raggiungere o lasciare Manhattan. In una nota, il ministero degli Esteri italiano raccomanda ai connazionali che si trovino a New York di “seguire scrupolosamente le indicazioni delle autorità locali”. La Farnesina consiglia a tutti gli italiani residenti e di passaggio di controllare l’evolversi della situazione attraverso il sito www.viaggiaresicuri.it e di registrare la propria presenza sul sito dell’Unità di crisi www.dovesiamonelmondo.it.

Irene toccherà terra sabato, sulla costa della Carolina del Nord, poi punterà verso nord, ma prima di arrivare a New York porterà fino a 25 centimetri di pioggia sulle zone intorno a Washington. Anche il presidenter Obama ha dovuto adattare i propri programmi: rimandata l’inaugurazione di un memoriale dedicato a Martin Luther King prevista per domenica a Washington. Ed è già psicosi. Intenso il traffico nei negozi di alimentari e in alcuni punti vendita, ad esempio, della catena Home Depot, le torce tascabili sono andate esaurite. L’ultimo uragano che colpì New York fu Gloria, nel 1985. Ma i grattacieli della città certo non sono a rischio, precisa il sindaco, e il principale pericolo sono le inondazioni e le cadute degli alberi. “Ci prepariamo al peggio – aggiunge Bloomberg – e speriamo nel meglio”.

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