Tutti a Kiev a sostenere gli azzurri o le ‘furie rosse’ per la finale latina che nessuno si aspettava. Tutti sugli spalti a tifare, nonostante l’Ucraina e Yulia Timoshenko che resta in carcere con dubbie accuse che molti ritengono di natura politica. Ci saranno anche il premier Mario Monti ed il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy (senza contare l’immancabile principe Felipe) per la finalissima di questi europei 2012.

E sulla tribuna d’onore del blindatissimo stadio Olimpico di Kiev ci sarebbe stata anche la cancelliera Angela Merkel se i bianchi di Germania non fossero stati sconfitti dall’Italia di Prandelli. Il “dossier Ucraina” è stato affrontato ben prima della partita di ieri, ha spiegato lapidario Monti ai giornalisti che gli chiedevano dell’opportunità di andare a Kiev. La presenza dei due primi ministri rappresenta però una piccola vittoria per il contestato presidente Viktor Yanukovich che sin dall’inizio dei campionati europei ha vissuto con lo spettro del boicottaggio sportivo che ad un certo punto sembrava ormai deciso per la gran parte dei Paesi europei. Il 13 giugno Germania, Francia, Gran Bretagna e Svezia avevano deciso di protestare contro la detenzione dell’eroina della Rivoluzione arancione non inviando nessun esponente di governo ad assistere alle partite di Euro 2012 su suolo ucraino. Poi più niente. Il calcio ha preso il sopravvento sulla politica e a dare una mano ad una imbarazzata diplomazia europea ci ha pensato la figlia della Timoshenko che, a sorpresa, ha invitato i leader europei ad andare in Ucraina, sottolineando che la loro presenza avrebbe messo maggiormente sotto pressione il presidente Yanukovich. L’Ucraina, durante gli Europei, è riuscita a tenere l’imbarazzante caso dell’ex premier incarcerata lontano dalle prime pagine dei giornali che si sono occupati quasi esclusivamente delle presunte stragi di randagi compiute dalle autorità per ripulire il Paese. Solo pochi giorni prima, al di là del caso Timoshenko, l’ex repubblica sovietica era accusata un po’ di tutto, dal razzismo all’omofobia e alla corruzione. Ma dopo che il campo avrà incoronato Spagna o Italia campioni d’Europa, Yanukovich dovrà nuovamente tornare a gestire i suoi rapporti con un’Europa che, c’é da giurarlo, tornerà ad essere profondamente critica per lo scarso rispetto dei diritti umani in Ucraina. L’imbarazzo comunque, già allo stadio, potrebbe essere profondo: al momento è data per certa la presenza sugli spalti anche del controverso presidente bielorusso Alexandr Lukashenko, “l’ultimo dittatore d’Europa”, come lo definiscono a Washington. Accusato di essere ben lontano dagli standard minimi di democrazia e di mancato rispetto dei diritti umani, Lukashenko potrebbe essere l’unico leader internazionale a sedere accanto a Ianukovich durante la finalissima. In Italia per ora poche reazioni. “Monti vada a Kiev per la finale degli Europei ma prima faccia una forte dichiarazione per la libertà di Yulia Timoschenko”, chiede il Pdl.

 

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