Sono almeno 37 i civili che in giornata hanno perso la vita in Siria a causa della feroce repressione delle forze fedeli al regime di Bashar al-Assad: lo hanno denunciato fonti dei Comitati Locali di Coordinamento della Rivoluzione, una delle principali organizzazione dell’opposizione, secondo cui tra le nuove vittime vi sono state anche due donne e altrettanti minori.

La maggior parte dei morti, sedici, si sono registrati nella provincia centrale di Homs, poi in quella nord-occidentale di Idlib, nove, e cinque in quella di Hama, al sud. Tre i morti a Damasco e uno nel circondario della capitale, cosi’ come ad Aleppo, seconda citta’ del Paese, nel porto di Latakia e a Deir Ezzor, all’est, dalla quale si sono dovuti ritirare i miliziani anti-governativi. La violenza non si e’ fermata neppure laddove erano in missione gli osservatori dell’Onu e della Lega Araba guidati dall’ex segretario generale del Palazzo di Vetro, Kofi Annan. Nel frattempo voli di ricognizione di aerei militari siriani sono stati segnalati lungo la frontiera con la Turchia.

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