L’ultimo allarme attentati di al Qaeda contro gli Stati Uniti e gli interessi americani nel mondo rilancia l’ipotesi di “bombe impiantate chirurgicamente nel corpo dei kamikaze”, non rilevabili dai metal detector in uso negli aeroporti e in tutti gli edifici governativi.
E’ quanto ha riferito alla Abc un alto funzionario dell’amministrazione Obama sottolineando come, “questa e’ gente che ha sviluppato tecniche per rendere inefficaci i nostri metodi di rilevazione”, delle minacce. L’intelligence americana, aggiunge Abc, e’ rimasta cosi’ sorpresa che nelle conversazioni tra i vertici di al Qaeda, che hanno portato sabato a diramare un allerta globale, non sia stato usato un linguaggio in codice tanto da indurli a ritenere che sapevano di essere intercettati. Gli Stati Uniti hanno cosi’ prorogato fino al 10 agosto la chiusura di 19 missioni diplomatiche in Medio Oriente e Africa, con particolare attenzione allo Yemen dove la misura e’ stata seguita anche da Gran Bretagna, Francia e Germania. L’allarme si e’ diffuso, oltre che negli Usa, in altri paesi: l’ambasciata britannica in Yemen rimarra’ chiusa questa settimana, per ragioni di sicurezza, ha reso noto il ministero degli Esteri, a Londra. Il governo britannico aveva deciso inizialmente di chiudere la legazione diplomatica per due giorni (nel fine settimana), ma ora ha deciso di estendere la misura a causa della “perdurante preoccupazione sulla sicurezza”. In pratica la sede diplomatica rimarra’ chiusa fino alla fine della festa di Eid, che giovedi’ segna la fine del mese sacro dei musulmani. La decisione e’ stata presa dopo l’allerta sicurezza lanciato dal governo di Washington, nel timore che al-Qaeda sferri un attacco in grande stile in Medio Oriente e Nord Africa in prossimita’ della fine del Ramadan. E dopo Stati Uniti e Gran Bretagna, anche la Francia ha deciso di prolungare la chiusura della propria ambasciata a Sanaa, seppure piu’ brevemente: secondo un comunicato del ministero degli Esteri, il titolare Laurent Fabius ha deciso infatti che la rappresentanza nello Yemen, chiusa da ieri, lo rimarra’ fino a tutto il 7 agosto, dopodomani. All’origine del provvedimento, come reso noto dallo stesso presidente Francois Hollande, le “minacce estremamente gravi da parte di al-Qaeda”. Sulla scia, anche la Norvegia ha deciso di chiudere le sue ambasciate al pubblico in Arabia Saudita e Giordania. Oslo ha inoltre alzato il livello di sicurezza in altre missioni diplomatiche in Medio Oriente e Nord Africa, cosi’ come in localita’ sensibili come Nairobi. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri norvegese, Frode Andersen, specificando che “abbiamo limitato l’accesso al pubblico” ma “le ambasciaste non sono chiuse, continuiamo a lavorare e comunicare per telefono e mail”.