Legambiente a dieci anni dalla dalla prima ordinanza di custodia cautelare emessa per traffico illegale di rifiuti nel nostro Paese presenta una fotografia con numeri e cifre in seguito all’applicazione del delitto di ”attivita’ organizzate per il traffico illecito di rifiuti”. Dal 2002 sono ben 66 le inchieste che ha visto direttamente o indirettamente coinvolta la Campania, che rappresentano il 34,6% del totale nazionale, con 337 ordinanze di custodia cautelare.

Le Procure che hanno indagato sono otto( Avellino, Benevento, Napoli, Nocera Inferiore, Nola, Salerno, S.Maria Capua Vetere, Torre Annunziata) e ha visto il coinvolgimento di tutte le forze dell’ordine, dal Corpo forestale dello Stato alla Guardia di Finanza, dalla Polizia di Stato ai Carabinieri, dalla Direzione investigativa antimafia fino alle Capitanerie di porto e all’Agenzia delle Dogane. Numeri e risultati importanti, che hanno consentito di svelare scenari inediti e di ”fotografare” un fenomeno, quello dei traffici illegali in Campania che rappresenta un’autentica minaccia per l’ambiente, la salute dei cittadini, l’economia. Basti pensare al record del numero delle aziende campane coinvolte nelle indagini: ben 146 aziende, pari ad oltre 14 aziende che ogni anno vengono coinvolte nei tentacoli della rifiuti S.p.a campana con 456 persone denunciate pari al 13,6% del totale nazionale. ‘ ‘In dieci anni si e’ trasformata la figura dell’ecomafioso”, denuncia Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania.

 

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