Diego Armando Maradona è pronto a una mediazione con il fisco italiano prima della causa che, il prossimo 17 maggio, ci sarà davanti alla commissione tributaria provinciale di Napoli per una ‘cartella’ da 40 milioni di euro. Una “pretesa” che il “pibe de oro” e i suoi avvocati hanno sempre ritenuta illegittima.


E’ quanto fa sapere il campione argentino attraverso i suoi legali Angelo Pisani e Angelo Scala. L’appuntamento per l’eventuale conciliazione con l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia è previsto a Napoli per il prossimo 15 maggio, due giorni prima dell’udienza. Secondo gli avvocati l’ex ct argentino, “dopo aver stravinto nello sport e vinto anche sul campo della giustizia – dimostrando agli italiani di non essere un evasore fiscale e che il presunto debito con Equitalia non solo non è mai esistito ma è stato anche dichiarato nullo dai giudici fin dal 1994 – sportivamente concede una via di uscita onorevole e pacifica al Fisco italiano per il 15 maggio”. Un modo, in sostanza, secondo i suoi legali, “per concludere positivamente per tutti una vicenda in cui risulta essere l’unica vittima innocente”. Secondo quanto evidenziano i suoi legali in una nota, “Maradona ha ribadito, ancora una volta, che è giusto pagare le tasse” ma, anche, che “il Fisco deve avere un volto umano con i contribuenti”. “Offro la mediazione non perché devo qualcosa – dice Maradona nella nota dei suoi avvocati – ma solo per rispetto alla solidarietà degli italiani e alle offerte fatte dagli sponsor che hanno messo la faccia credendo da sempre nella mia innocenza”. I legali del pibe aggiungono che il loro assistito “non cederà a nessuna speculazione di Equitalia e, in caso di ingiustizie, è disposto a far sapere la verità a tutto il mondo”. “La legge ‘Salva Italia’ del Governo Monti – conclude l’avvocato Pisani – blinda la sentenza del ’94 a favore del ex Calcio Napoli, ormai passata in giudicato, e anticipa il ritorno in Italia di Maradona, mai risultato evasore fiscale”.

 

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