NAPOLI – Si allarga ancora l’inchiesta sulla spoliazione della biblioteca dei Girolamini, dalla quale in pochi mesi sono stati trafugati migliaia di volumi antichi e rari. Oggi altre quattro persone sono state arrestate dai carabinieri della Tutela patrimonio culturale: tra loro c’é padre Sandro Marsano, di 38 anni, l’ex conservatore del complesso, già indagato da tempo.

A lui il gip ha concesso il beneficio dei domiciliari. In carcere, invece, sono finiti Maurizio Bifolco, 65 anni, di Roma, Luca Cableri, 39 anni, di Cividale del Friuli (Udine) e il cittadino francese Stephane Delsalle, 38 anni. A tutti è contestato il reato di peculato in concorso con Marino Massimo De Caro, l’ex direttore della biblioteca ed ex consigliere del ministero per i Beni culturali arrestato nei mesi scorsi, e con altre sette persone. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo e dai sostituti Michele Fini e Antonella Serio, hanno consentito di individuare i ruoli di ciascuno dei nuovi indagati. In particolare, padre Marsano avrebbe autorizzato persone estranee alla biblioteca, individuate da De Caro, ad accedere ai locali e a selezionare e portare via i volumi. Stephane Delsalle, esperto in antiquariato librario, insieme con De Caro avrebbe scelto i titoli più importanti da immettere sul mercato, occupandosi poi di piazzarli in Italia e all’estero. Bifolco avrebbe venduto i volumi agli acquirenti, riscosso e distribuito i proventi tra gli indagati. Cableri, infine, avrebbe individuato la casa d’aste Zisska & Schauer di Monaco di Baviera perché rivendesse centinaia di volumi trafugati dalla biblioteca. Agli indagati è stata contestata l’aggravante di aver causato all’amministrazione dei beni culturali un danno patrimoniale ancora non determinabile, ma certamente di ingente entità. Allo stato delle indagini, è scritto in una nota a firma del procuratore aggiunto Melillo, risultano rubati oltre 3.500 tra manoscritti, volumi e altri beni. Sono tuttora in corso, si legge ancora nella nota, complessi accertamenti, anche mediante richiesta di assistenza giudiziaria internazionale, per individuare compiutamente le modalità operative attraverso cui é stata gravemente e forse irrimediabilmente smembrata e mutilata la biblioteca dei Girolamini; si cercano inoltre i canali di commercializzazione dei libri e dei manoscritti e, soprattutto, si prova a riportare a casa le opere trafugate.

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