Cadono, per la procura di Napoli, le ipotesi di reato mosse al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, per epidemia colposa e omissione d’atti d’ufficio. Nel periodo preso in considerazione per la crisi dei rifiuti, rileva il pm, ”non emergeva alcun incremento significativo delle patologie”

e vi e ”piena prova della insussistenza del fatto”. Secondo il dispositivo dei magistrati ”l’incolpazione provvisoria di epidemia colposa e’ infondata”. Per quanto riguarda, inoltre, l’imputazione relativa all’omissione di atti d’ufficio, la documentazione fornita da Caldoro dimostra ”lo svolgimento di una attivita’ amministrativa tesa a superare lo stato di crisi”. Dalle indagini, risulta che il presidente della Regione Campania, d’intesa cin Provincia e Comuni, ”ha preso provvedimenti idonei a salvaguardare la salute pubblica”. In un primo momento, si legge nel decreto di archiviazione, ”vincendo resistenze politiche e campanilistiche”. Viene anche ricordato che Caldoro ha autorizzato il trasporto fuori Regione dell’immondizia” e preso provvedimenti che ”con la razionalizzazione del sistema” sono serviti per garantire la salute pubblica. In un passaggio del dispositivo si legge: ”Al di la’ di gravi e persistenti disservizi, e’ sotto gli occhi di tutti il deciso miglioramento della situazione igienico-sanitaria a partire dall’agosto del 2011” rispetto alla situazione passata.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui