Oltre 46.537 ettari sono bruciati nel 2010 di cui oltre la meta’ in Sicilia incoronata regione piu’ calda d’Italia con 1.159 incendi. Per prevenire i roghi che devastano il Paese, e in particolare le sue cinque regioni piu’ calde – oltre alla Sicilia, la Calabria (652 incendi), la Campania (632), la Puglia (598) e la Sardegna (524)

– Legambiente e la Protezione civile hanno lanciato la campagna ‘Non scherzate col fuoco’, una carovana di volontari che informeranno i cittadini sulla cura del patrimonio forestale e sui rischi connessi agli episodi dolosi. “Contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi tre anni, nei primi mesi del 2011 abbiamo assistito a un nuovo peggioramento sul fronte degli incendi per cui sono quasi raddoppiati i roghi e si e’ triplicata la superificie percorsa dal fuoco”, ha spiegato il direttore generale di Legambiente, Rossella Muroni. Dal 15 al 30 luglio nelle cinque regioni coinvolte saranno organizzate diverse attivita’ -visite guidate, passeggiate, escursioni a cavallo e in bicicletta, pic nic nelle aree attrezzate- per ammirare da vicino le incredibili bellezze del patrimonio forestale italiano oltre a iniziative di prevenzione con i volontari impegnati a ripulire i boschi dai rifiuti accumulati durante l’inverno e a riaprire i sentieri lasciati allo stato di abbandono. “Dietro a ogni rogo c’e’ quasi sempre la mano della criminalita’, interessi loschi e affari illegali”, ha detto Muroni, “percio’ e’ necessario non abbassare la guardia”. L’ultimo rapporto Ecomafia ha confermato il legame tra incendi e criminalita’ organizzata: la Calabria con 838 illeciti e’ testa alle regioni con piu’ infrazioni accertate in questo ambito, seguita dalla Sicilia (786), dalla Campania (632), dalla Puglia (598) e dalla Sardegna (524). Con la campagna ‘Non scherzare con il fuoco’ Legambiente intende anche ribadire la necessita’ di “eliminare la causa alla base degli incendi in Italia, ovvero la speculazione sulla gestione delle aree bruciate”. Muroni ha invitato i Comuni “a riportare al catasto i territori percorsi dal fuoco in modo che sia possibile sapere con certezza quali sono le aree”.

 

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