BOSCOREALE – I carabinieri hanno arrestato per spaccio di stupefacenti diciannove persone, e notificato ad altre sette un provvedimento di divieto di dimora in Campania. I provvedimenti emessi dal gip di Torre Annunziata riguardano indagini, iniziate nell’aprile scorso, sullo spaccio di droga all’interno del Rione Piano Napoli, una zona di edilizia popolare nel territorio del Comune di Boscoreale, nota come piazza di spaccio e come luogo di degrado.

Sono circa cinquecento gli episodi di cessione di sostanze stupefacenti documentati da riprese e appostamenti. Molti i giovani di Comuni vesuviani o dell’Agro Nocerino-Sarnese segnalati come assuntori di droga. Alle 11 dettagli dell’operazione in Caserma, a Torre Annunziata, con il procuratore Raffaele Marino.

Secondo quanto evidenzia il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata facente funzioni, Raffaele Marino, dall’indagine che ha portato a 19 arresti nella cosiddetta ‘Scampia vesuviana’, in via Settetermini, nel rione piano Napoli di Boscoreale (Napoli), è emersa “una frenetica e continua attività di spaccio in tutte le ore del giorno all’interno del quartiere, un vero e proprio mercato rionale della droga”. Marino sottolinea che “da anni gli isolati che si affacciano sulla famigerata via Settetermini rappresentano la base strategica ed operativa di gruppi più o meno organizzati che, asservendo al crimine una porzione del territorio, hanno fatto di quel quartiere una zona ‘senza legge’, nella quale con continui ricambi generazionali, si assicura – con servizio 24 ore su 24 – il rifornimento di stupefacenti ai tossicodipendenti dell’area vesuviana e non solo”. Accanto al pusher vi sono quasi sempre due o più vedette o segnalatori cui spetta ‘filtrare’ i veicoli in entrata nel quartiere, sia per prevenire incursioni delle forze dell’ordine, sia per direzionare gli acquirenti verso lo spacciatore in grado di soddisfare la richiesta specifica, di cocaina o marijuana. Tutti gli indagati sono residenti in via Settetermini “e la rete di connivenze e coperture sociali di cui gli spacciatori godono nel quartiere hanno consentito spesso in passato a questi criminali di sottrarsi alla cattura od ai controlli o addirittura di essere ‘liberati’ dallo stato di arresto una volta catturati”. Secondo Marino la situazione è di una gravità tale, visto che in questa zona “la droga si vende ad ogni angolo, sotto i pilastri in cemento armato che ricordano palafitte d’altri tempi e d’altri degradi, nel reticolo delle stradine interne agli isolati” che si rende “necessario allontanare i soggetti coinvolti dalla zona in cui risiedono”.(

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