Solo per una gara d’appalto, i lavori sulla SS 340 “Regina”- Variante Tremezzina, che interessa alcune località sul lago di Como, la presunta corruzione sarebbe di 846 mila euro. L’inchiesta della procura di Milano, che ha fatto scattare le perquisizioni da parte della Guardia di Finanza di Milano, riguarda quattro filoni di presunte tangenti pagate per pilotare le commesse dei lavori autrostradali. Nove le persone indagate a vario titolo per corruzione, turbativa d’asta e rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio. Quattro indagati sono ancora dirigenti di Anas, altri tre manager della società di infrastrutture stradali, avevano abbandonato l’azienda per lavorare nel privato. Sempre nel settore della costruzione e della manutenzione di infrastrutture. Incassando, a loro volta le commesse dal loro ex precedente di lavoro. L’ipotesi di indagine del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, coordinata dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e dai pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, riguarda quattro appalti: SS 340 “Regina”- Variante Tremezzina, due lotti della A4 Brescia-Verona-Vicenza-Padova, trentatré chilometri della Statale Sabina Occidentale, la strada statale 412 Val Tidone. Tra gli indagati Stefano Liani, ex responsabile coordinamento nuove opere della direzione generale Anas e ora responsabile della struttura territoriale Anas Toscana; Eutimio Mucilli, attuale responsabile della direzione investimenti e realizzazione Anas; Mauro Ernesto Pelagalli, manager passato da Anas al privato per poi tornare nell’azienda pubblica; Vincenzo Giarratana, responsabile Geologia nord ovest di Anas. Ex funzionari indagati sono Luigi e Marco Liani, fratelli di Stefano, Giovanni Proietti e il figlio Nicholas Proietti, uno gli imputati per il crollo del ponte Morandi di Genova; Alberto Brentegani, consigliere di amministrazione di Autostrade Brescia-Verona-Vicenza-Padova.

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