“Ma quali complici? E complici per quali reato? Ouali non ha commesso reati in Italia, non ho complici da ricercare. Gli viene contestata una situazione avvenuta tra Belgio e Francia. Io di quest’indagine conosco solo quello che c’è nel provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria del Belgio. Tutto il resto non lo conosco. E dal punto di vista investigativo m’interessano di più altre cose”. Lo afferma al Mattino, Alfredo Anzalone, questore di Salerno, sull’arresto dell’algerino Djamal Eddine Ouali. “Quello che mi interessa – precisa – è coperto dal segreto istruttorio”. Tuttavia sull’algerino in Italia dai primi di gennaio, Anzalone dice che era a Salerno “di sicuro dal momento in cui ha presentato la documentazione all’ufficio per l’immigrazione”. Ouali ha presentato la domanda per il permesso di soggiorno temporaneo con il suo nome: “Non aveva passaporto, ha presentato la domanda con la fotocopia di una dichiarazione d’identità. Ma no, non sono così sicuro che lui sapesse di essere ricercato. O forse non immaginava che saremmo riusciti a risalire alla sua identità verificando le banche dati internazionali”. Sul perché Ouali ha scelto Salerno, Anzalone aggiunge: “Non è un segreto che fosse sposato, viveva qui con la moglie incinta”. Per il questore tuttavia non esiste un’emergenza Salerno. “No – afferma – Salerno è una delle tante città d’Italia in cui non mi sento di escludere qualsiasi rischio, ma non c’è alcuna emergenza. Dalla nostra attività, dai nostri controlli e dalla presenza nostra e dell’Arma dei carabinieri non sono mai emerse situazioni particolari”. Nessuna rete di protezione per i terroristi? “Assolutamente no. Ma, come dice il ministro Alfano, il rischio zero non esiste. E noi faremo tutti i controlli necessari per fare chiarezza anche su questo caso”.

 

 

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