Una lettera accorata “che deve rappresentare il punto di partenza per riconsegnare alle nostre collettività la libertà di vivere senza paura, la libertà di passeggiare sentendosi sicuri nella propria terra. Una terra che troppo spesso si bagna di scìangue e che oggi, dopo l’ennesima efferata azione delinquenziale, non china la testa”. Prendendo in prestito le parole del Vescovo della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno, Monsignor Giuseppe Giudice, “Non perdiamo la speranza”, é stato inviato un documento al prefetto di Salerno Gerardo Pantalone. Il testo, sottoscritto dal Presidente della Provincia Giuseppe Canfora, dal sindaco di Pagani, Salvatore Bottone, dai consiglieri regionali Enrico Coscioni e Alberico Gambino e dai sindaci dei Comuni di Angri, Bracigliano, Castel San Giorgio, Cava dei Tirreni, Corbara, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Roccapiemonte, San Marzano Sul Sarno, San Valentino Torio, Sant’Egidio del Monte Albino, Sarno, Scafati e Siano, é stato siglato, questa mattina, a Palazzo San Carlo, a Pagani prima della marcia per la legalità alla quale hanno partecipato oltre un migliaio di persone. “Ciò che si è consumato a Pagani venerdì 28 novembre – si legge nel documento – non riguarda solo questa città, non è il problema di una sola città. È, purtroppo, la sempre più frequente quotidianità di un intero territorio, quello del’AgroSarnese-Nocerino. Noi Sindaci rappresentiamo per i cittadini il punto di riferimento, la guida verso una società che deve crescere in una nuova coscienza civile perché abbiamo il dovere di impegnare tutte le nostre forze per il territorio prestando ad esso la massima attenzione. Mai più serrande abbassate per paura dei colpi, mai più volti mesti e persone ferite, mai più il terrore di vivere la propria città. L’Agro deve ritornare alla normalità perché questa splendida terra, fatta di ricchezze storiche, archeologiche e di millenarie tradizioni, dve splendere di libertà, di onestà”. Al Prefetto i sindaci chiedono di essere aiutati “a rendere sicure le nostre città. Non città militarizzate, non città sotto assedio, ma città sicure e vigilate. Città normali perché unendo le forze saremo in grado di ricostruire il tessuto sfilacciato delle città dell’Agro-Sarnese-Nocerino”.